Carla Massi*
Schiene stressate
Sedentarietà, mancanza di esercizio e chili di troppo finiscono per danneggiare la nostra colonna vertebrale. E allora sono dolori
Prendiamo cento italiani e mettiamoli tutti in fila. Chiediamo di fare un passo avanti a quelli che soffrono spesso di mal di schiena. In modo particolare del tratto lombare, proprio all’altezza dei reni. Ebbene, almeno in venticinque usciranno dalla fila e confesseranno (sconsolati) che quei dolori influiscono in modo pesante sulla vita di tutti i giorni. Che non vuol dire solo sui movimenti. Ma anche sulle assenze dal lavoro, sui tempi con i quali fare le cose, sull’assunzione dei farmaci antidolorifici e sull’u1more. Per otto su dieci la lombalgia con sintomi gravi è comparsa almeno due volte nella vita. E il futuro non riserva nulla di confortante secondo le previsioni degli specialisti. Perché? Perché la sedentarietà finisce per far male alla schiena come lo stress o alcune particolari condizioni lavorative. Un dato per far capire la situazione: le malattie croniche del rachide rappresentano la prima ragione di richiesta di parziale non idoneità al lavoro e, tra gli infortuni sul lavoro, il 60% circa delle lesioni da sforzo è rappresentato dalla lombalgia acuta.
«Le persone che non fanno regolarmente sport – spiega Andrea Piccioli, chirurgo ortopedico del Cto di Roma e