Cristiano Morabito

Se telefonando...

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Nascita ed evoluzione del cellulare. Nel nostro Paese conta 86 milioni di utenze. Ma è anche al centro di tante azioni illegali che impegnano la polizia postale

Fu la necessità di mettersi in contatto dal proprio ufficio con la moglie costretta a letto da una grave malattia che spinse, nel 1854, Antonio Meucci ad inventare quello che battezzò “telettrofono”, l’antenato del telefono. Da allora sono passati più di 150 anni ed il mondo della telefonia è radicalmente cambiato, tanto da mettere in crisi la telefonia fissa a vantaggio di quella che, dagli Anni ’90 in poi, sarebbe stata una vera e propria rivoluzione: la telefonia cellulare. Trentacinque anni fa (esattamente il 3 aprile del 1973) l’americano Martin Cooper, un ingegnere della Motorola, faceva la sua prima telefonata da un apparecchio “portatile” che pesava “solamente” 1,100 kg, talmente essenziale da non avere neanche un display e con un’autonomia di 35 minuti. Quello sarebbe stato solo il preludio che spinse, dieci anni dopo, l’azienda americana a commercializzare, al prezzo “popolare” di 3.995 dollari, il Dyna-Tac 8000X, il telefono dei grandi manager; per capirci, quello che il broker Gordon Gekko (impersonato da Michael Douglas) tiene in mano nel film Wall Street di Oliver Stone (1987).
Dimensioni, pesi, autonomie e, soprattutto, prezzi che ci fanno sorridere, anche perché, grazie alla continua evoluzione dell’elettronica, il telefonino oggi non è più uno strumento per pochi eletti ma un accessorio di cui non possiamo privarci. E i numeri parlano chiaro: secondo il rapporto 2007 dell’Assinform sull’informatica, le telecomunicazioni e i contenuti multimediali delle circa 520 milioni di utenze telefoniche mobili attive nel Vecchio continente, ben 86 milioni sarebbero in Italia. Tenendo conto che gli utenti fisici sono circa 45 milioni (il 76% della popolazione), la proporzione tra utenze attive e persone è quasi di due a uno. Senza contare che sui circa 22mila milioni di euro che rappresentano il mercato italiano delle telecomunicazioni fissa e mobile, ben 11.550 sono appannaggio di quest’ultima. Un fenomeno impressionante ed in continuo cambiamento ed evoluzione. Infatti, il telefono cellulare oggi non serve solo a compiere la semplice funzione della chiamata, ma manda (dal 1992) messaggi di testo e multimediali, fa fotografie di risoluzione simile a quella delle fotocamere digitali, è in grado di portarci a destinazione come il più preciso dei navigatori satellitari, manda e riceve e-mail, naviga su Internet e ci permette di vedere i canali televisivi del digitale terrestre. Non più, quindi, un semplice telefono, ma una macchina in grado di assolvere le stesse funzioni, e forse qualcuna aggiuntiva, di un personal computer.
Funzioni, queste, che hanno fatto nascere molteplici problematiche soprattutto legate alla sicurezza e che hanno fatto del cellulare un oggetto particolarmente appetibile per i ladri. Secondo una relazione della Cpp Italia (multinazionale inglese che assicura gli oggetti personali) con 1 milione tra furti e smarrimenti annui, l’Italia sarebbe al quarto posto nel mondo, dopo Argentina, Colombia e Perù. «S ...


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01/12/2008