Luca Pernice

Terra, turismo e sicurezza

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Superati i problemi legati allo sfruttamento dei clandestini nelle campagne e alle faide tra gruppi criminali locali, Foggia ha inaugurato un nuovo corso in nome della legalità, ma anche della cultura e dello sviluppo economico

Sistema e sicurezza partecipata. È questa per il questore di Foggia Bruno D’Agostino la ricetta per combattere la criminalità, ad ogni livello. La Capitanata, la terra di Federico II e di San Pio, ormai si è messa alle spalle il triste primato del 2003 quando furono 36 gli omicidi consumati nel corso della varie “guerre” tra le mafie locali: la “Società” nella città capoluogo e la “Faida del Gargano” nei territori del promontorio.
I cittadini, spaventati per quanto accadeva soprattutto a Foggia, chiedevano risposte a questa escalation della criminalità organizzata: e le risposte della questura sono arrivate puntuali, con una serie di importanti operazioni che hanno portato in carcere i capi storici e quelli emergenti dei clan della mafia locale.
Con gli esponenti della criminalità organizzata in carcere, pur non abbassando mai la guardia – come ama ripetere il questore Bruno D’Agostino – la polizia si sta concentrando anche su altri settori importanti per garantire tranquillità e sicurezza ai cittadini della Capitanata.
La provincia di Foggia, con i suoi 64 comuni e con i suoi 7mila chilometri quadrati, è una delle più grandi della Puglia e della stessa Penisola. Uno dei nomi con cui viene identificata – Capitanata – deriva dal funzionario, detto Catapano, che amministrava il territorio durante l’impero bizantino. Con una economia prevalentemente agricola e, comunque, legata ai prodotti della terra, la Capitanata divenne importante con Federico II, che elesse proprio Foggia e la provincia a sede prediletta per la sua corte: Manfredonia, una delle più grandi città del Gargano, venne eretta in onore di Manfredi, il figlio dell’imperatore. È qui, proprio in provincia di Foggia, che il grande imperatore eseguì numerosi esperimenti in agricoltura, dando il via alla famosa caccia con il falcone. E fu proprio a Foggia che Federico realizzò un vero e proprio giardino zoologico, al cui interno raccoglieva specie di animali rarissimi, in località Pantano: una zona ancora oggi esistente.
Una provincia a grande concentrazione agricola, la cui economia nel corso dei secoli è stata anche basata sugli ovini. Ancora oggi sono visibili e percorribili, grazie ad un progetto di rivalutazione storica, i tratturi della transumanza, i percorsi che le greggi di ovini proven ...


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01/08/2008