Anacleto Flori

Possiamo farci gli Affari tuoi?

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Dopo il successo dei pacchi e della fiction da sbirro, nel futuro del popolare attore romano Flavio Insinna tanto teatro e il desiderio di essere meno “fritto” dal lavoro

In questi ultimi due anni è entrato prepotentemente nelle nostre case, facendoci compagnia attraverso gli schermi sera dopo sera, scartando pacchi colorati e raccontando con ironia e umanità le storie e i sogni di tanta gente comune. Ora, dopo oltre 400 puntate, Flavio Insinna ha deciso di fermarsi, di dire addio ad Affari tuoi e di godersi questo momento di straordinaria popolarità; una popolarità cui ha contribuito anche il successo riscosso dalla serie televisiva Ho sposato uno sbirro in cui l’artista romano ha vestito i panni del commissario Diego Santamaria. Insinna poliziotto ha conquistato, pian piano, le simpatie del pubblico (l’ultima puntata andata in onda la scorsa primavera ha raggiunto oltre sette milioni di spettatori con più del 28% di share) confermando, una volta di più, la sua bravura di attore.
Allora il 6 giugno scorso ha aperto gli ultimi pacchi di Affari tuoi o ci sarà ancora un’altra stagione?
No, stavolta mi fermo sul serio: tutte le cose belle prima o poi finiscono ed Affari tuoi è stata un’esperienza straordinaria, in cui c’era gioco, divertimento e intrattenimento, ma anche l’impegno di tirare fuori le storie personali, i percorsi di vita che ciascun concorrente si porta dietro. Ho cercato di condurlo come un attore chiamato ad improvvisare su un canovaccio che, sera dopo sera, era sempre diverso. Ma è stata, soprattutto, una sorta di sfida con me stesso: guardando il programma mi chiedevo se sarei mai stato capace di condurlo; quando è arrivata l’offerta, ho lasciato passare due mesi prima di accettare, anche perché andare in onda a quell’ora, nella fascia pre-serale, è sempre un rischio pazzesco. In più, proprio in quel periodo, avevo iniziato a girare le scene di Ho sposato uno sbirro, per cui passavo continuamente da uno studio di registrazione all’altro.
A proposito di " ...


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01/07/2008