Annapaola Palagi

Delitto a tre dimensioni

CONDIVIDI

Viaggio nei laboratori del Servizio Polizia Scientifica dove, dalla traiettoria di un proiettile o dalla forma delle macchie di sangue, poliziotti esperti di computer-grafica ricostruiscono la scena del crimine

Congelare virtualmente la scena del crimine, renderla il più possibile simile a quella che si sono trovati davanti agli occhi gli investigatori al momento del sopralluogo, ma soprattutto poterci entrare ogni volta che è necessario acquisire o verificare nuovi dati. La ricostruzione tridimensionale della dinamica dell’evento criminale (RiTriDec), compiuta attraverso sofisticati apparecchi tecnologici di ultima generazione, offre un supporto fondamentale al lavoro del Servizio Polizia Scientifica. Utilizzata prevalentemente nei casi più complessi, la ricostruzione 3D rende più facile visualizzare in modo chiaro le complicate dinamiche che si nascondono dietro un crimine e che altrimenti sarebbero difficili da spiegare. Permette anche di individuare – attraverso dati scientifici certi – la traiettoria dei proiettili. Una delle motivazioni principali per cui viene fatta la ricostruzione tridimensionale è proprio quella di poter determinare il punto di origine di uno sparo. «Non sempre però – spiega Francesco Camana, direttore della Sezione indagini balistiche – dall’impatto del proiettile è possibile stabilire l’esatta traiettoria. Se la traccia lasciata ha una forma ellittica, è più facile individuare, dal rapporto degli assi dell’ellisse, l’angolo d’impatto e quindi la traiettoria». Lo stesso vale per le tracce delle gocce di sangue.
Nel momento in cui gli uomini della Polizia Scientifica si recano sul luogo dell’accaduto, per svolgere l’esame della scena del crimine, viene eseguito il sopralluogo tradizionale. Nei casi di delitti più efferati o particolari, viene effettuato anche un sopralluogo specialistico dagli esperti dell’Unità per l’analisi del crimine violento (Uacv), la sezione della Polizia Scientifica specializzata nell’analisi della scena del crimine e nella ricostruzione 3D. Gli uomini dell’Uacv acquisiscono infatti i dati che servono anche per realizzare la ricostruzione tridimensionale della scena e della probabile dinamica del delitto. Ma come si può creare una realtà virtuale che simu

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/07/2008