La cultura delle regole

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Regola, deroga, sanzione. Un principio elementare: si fissa una regola che deve valere per tutti, in modo chiaro, senza sfumature, la trasgressione viene considerata una deroga alla regola e dunque esposta a sicura sanzione. A dirla così sembra perfino banale, frutto di una logica che sa valutare i danni che la sua inosservanza produce. Nella nostra cultura il sacro precetto ha avuto molte regole e altrettante deroghe e, alla fine, le sanzioni risentivano dei presupposti fragili e traballanti. Non sarà più così. Il decreto sulla sicurezza, come le nuove norme del codice della strada, vanno proprio ad incidere su chi considera “facoltativo” il rispetto della legge. Il decreto tra l’altro si occupa di un male diffuso e sovente disastroso: la guida in stato di ebbrezza. Un dramma quotidiano contro il quale la polizia combatte senza sosta la sua battaglia.
Già crescono le statistiche di conducenti, trovati con il tasso alcolico fuori dai limiti, messi agli arresti dopo incidenti mortali e cresce anche il numero delle vetture confiscate a conducenti che non volevano sottoporsi all’etilometro. Su quest’ultimo punto la discussione è aperta; si obietta che il veicolo può essere utilizzato da più membri della stessa famiglia e dunque la sanzione s’allargherebbe oltre il responsabile del reato. Vedremo.
Ma, intanto, in un Paese – specie al Sud – che considera il casco un inutile peso, il divieto di passare con il rosso appena un suggerimento e le cinture di sicurezza una camicia di forza, le nuove sanzioni vengono via via percepite come più stringenti. Le scappatoie (per esempio, chi rifiuta l’alcol-test) divengono la cruna di un ago attraverso la quale è impossibile passare.
Rispetto ad altre nazioni (specie del nord Europa ma vale anche per gli Stati Uniti, dove resta altissima l’incidenza di disastri provocati da modi di guidare sconsiderati) non possiamo certo dirci all’avanguardia ed anzi il terreno perduto e da recuperare resta enorme.
Pur tuttavia la fermezza insita nel nuovo pacchetto segna una svolta importante anche per le forze dell’ordine, messe ora in condizione di agire con la necessaria determinazione.Troppi episodi sanguinosi hanno messo in luce comportamenti scellerati a cui, disponendo di nuove tecnologie a largo raggio sui più diversi fronti, si doveva por fine senza indugi. E gli indugi sono finiti. I refrattari alle regole non hanno più scelta: rispettarle, farsene una ragione, accoglierle come un male necessario, anzi indispensabile. Così sarà inevitabile il diffondersi di una nuova e diversa visione dei comportamenti sociali che implicano gravissimi rischi per sé e per gli altri. Prima di mettersi alla guida alticci, con qualche bicchiere di troppo in corpo, sarà d’obbligo domandarsi: ma poi, chi c’è dietro l’angolo? Un etilometro? Un implacabile Autovelox? La paletta di un poliziotto?
01/07/2008