Carla Massi

Terapie e musica per gli ipertesi

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Ne è colpito il 20 per cento della popolazione e cresce con l’aumentare dell’età. I consigli degli esperti per equilibrare gli sbalzi di pressione più frequenti nel periodo estivo

Dodici milioni. Tanti sono gli italiani che soffrono di ipertensione. Ma solo poco più di un milione si cura come dovrebbe. Cioè, misura la pressione regolarmente, segue le terapie, registra gli sbalzi durante la giornata, parla con il medico quando si accorge che qualcosa non va. L’ipertensione è considerata il pericolo numero uno al mondo per il nostro organismo, eppure, solo una persona su due conosce i livelli da non superare. Ancora qualche numero per disegnare la situazione e capire perché, soprattutto in estate, è importante ricordarsi di ”registrare“ la cura o prendere l’iniziativa di occuparsi della propria pressione.
Da noi, la malattia colpisce circa il 20% della popolazione, con punte dell’80% tra gli ultrasessantacinquenni. Man mano che l’età si alza, cresce anche il rischio di diventare ipertesi. Ma, ripetono i cardiologi, non ci si illuda che anche gli under 40 non siano toccati dal problema. Sono ipertesi, in media, il 33% degli uomini e il 31% delle donne. Negli anziani, il 52% dei maschi e il 57% delle femmine. E, nonostante la disponibilità di diverse terapie, gli esperti affermano che due terzi dei pazienti non segue la cura. La inizia, cioè, e poi la smette. Oppure la dosa secondo un proprio criterio.
Il momento i ...


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01/06/2008