Carmelo Bazzano*, Mario Bellucci**, Edoardo Kirschner***

Efficienza fisica

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Per una migliore qualità della vita









  1. La felicità va di corsa (prefazione di Stefano Baldini)
  2. Introduzione
  3. Lo stile di vita attivo, i movimenti spontanei e i movimenti allenanti
  4. Sedentarietà nemica del benessere
  5. Ricadute applicative
  6. La salute: linee guida per la prescrizione degli esercizi

Prefazione

La felicità va di corsa

di Stefano Baldini, campione olimpico di maratona

Lo sport aiuta a stare meglio. Non è una medicina, ma l’attività fisica, specialmente la corsa, migliora l’umore e l’autostima, riduce lo stress, l’ansia e la depressione. E migliora tutti i parametri fisiologici, l’apparato cardio-circolatorio in primis. Quando qualcuno che non pratica nessuna attività sportiva mi chiede un consiglio su cosa fare, la mia risposta è sempre questa: corri, la tua vita cambierà in positivo. Ovviamente consiglio ai miei amici di correre perché la corsa è la mia passione, ma ogni forma di sport, il nuoto, la bicicletta o il semplice camminare, va benissimo. Correre è senz’altro l’attività migliore; bastano due o tre uscite la settimana e, almeno all’inizio, si può cominciare con lunghe passeggiate alternando, poi, corsa e cammino. Quando il fisico sarà più allenato, si potrà passare a quattro uscite settimanali e vi accorgerete prestissimo non solo dei benefici ma, anche, di cosa riesce a fare l’allenamento, soprattutto per chi è da sempre sedentario. Per prima cosa, non avrete più il fiatone se dovete salire una rampa di scale.
Certo, all’inizio un po’ di fatica la sentirete, ma vale la pena per stare meglio. Lo sport, appena conosciuto, diventa qualcosa di imprescindibile e, quando lo avete praticato, liberarvene non è possibile. Capita che uno come Gelindo Bordin, campione olimpico di maratona – l’oro lui lo ha vinto prima di me, nel 1988 a Seul – dopo tanti anni senta il bisogno di tornare a cimentarsi di nuovo sui mitici 42 chilometri e 195 metri, mica su una corsa qualsiasi di distanza più breve. A Torino, a metà aprile, Gelindo ha voluto riassaporare l’emozione della “sua” maratona. Una sfida speciale, ma anche l’occasione per una prova di efficienza.
Correte, starete meglio e avrete anche libera la mente. Ma fate tutto con cautela, senza fretta, senza la smania di voler raggiungere un traguardo ad ogni costo. Gradualità, occorre la gradualità all’inizio. E chi scopre, neppure troppo giovane e per la prima volta, lo sport – corsa, bici, nuoto, calcetto o tennis – deve avere tanta pazienza perché bisogna adeguare il proprio fisico agli sforzi. Guai sentirsi un campione, guai voler imitare i gesti dei “grandi” ammirati in televisione. Sarebbe, questo, il peggiore degli errori. Tutto e subito, nello sport e ad ogni livello, è un’equazione impossibile. Anzi, affrettare i tempi ti fa avere cattive sensazioni.
Dicevo di cominciare impegnandovi due o tre volte la settimana. All’inizio l’attività fisica per gli sport individuali – quindi non il calcio, il calcetto o il tennis – richiedono un lavoro dai 20 ai 30 minuti per ciascuna seduta. Chi sceglierà la corsa avrà un enorme vantaggio: potersi allenare ovunque e a qualsiasi ora. Se poi potete scegliere il percorso, l’ideale è il parco ma una pista ciclabile va benissimo.
Non tutti, però, sopportano una fatica aerobica. Correre, nuotare o pedalare può essere un’attività che non viene gradita. In questo caso, si aprono le porte di una palestra dove si può lavorare benissimo e raggiungere gli stessi benefici, a patto di essere seguiti e stimolati da un buon insegnante. In poco tempo lo sport sarà parte di voi stessi e la fatica profusa vi farà sentire tanto felici.
(ha collaborato Carlo Santi, giornalista de “Il Messaggero”)

1. Introduzione

La rivista dedica questo inserto all’efficienza fisica collegata alla salute e al benessere nella convinzione che, grazie alla corretta informazione, si possa favorire nei lettori un miglioramento del proprio stile di vita. Vengono riportate, infatti, utili linee guida relative allo svolgimento dell’attività fisica finalizzate alla prevenzione primaria per chi opera in polizia e, più in generale, per l’intera popolazione. Spesso basta cambiare di poco alcuni atteggiamenti quotidiani per ottenere buoni risultati. I paragrafi che seguono accennano al concetto di efficienza fisica e di benessere, alle indicazioni per essere attivi fisicamente, per migliorare il proprio livello di forza, di resistenza muscolare, di flessibilità e di composizione corporea (rapporto massa grassa/massa magra), nel rispetto delle raccomandazioni medico-scientifiche per la salute. Si parla oggi, con sempre maggiore frequenza, della necessità di condurre uno stile di vita attivo, di far sì che il movimento costituisca un’abitudine quotidiana, di allenarsi e fare sport per essere più efficienti sia fisicamente che di conseguenza mentalmente. In aggiunta a ciò i giornali, le riviste di medicina e quelle specializzate segnalano che la sedentarietà porta con sé molti rischi per la salute e il benessere, a prescindere dal sesso e dall’età. In questo studio vogliamo fornire ai lettori di Poliziamoderna indicazioni precise sull’efficienza fisica, su quali siano i fattori e le dimensioni che la costituiscono e come una buona condizione fisica possa agire positivamente sullo stato di salute del personale che opera in polizia, indipendentemente dalle mansioni svolte.

2. Lo stile di vita attivo, i movimenti spontanei e i movimenti allenanti

Prima di addentrarci a spiegare come e perché ci si deve muovere, è indispensabile far presente che l’attività fisica non sempre produce, in termini di salute, i risultati attesi. Ma cosa si intende per attività fisica? L’Organizzazione mondiale della sanità definisce l’attività fisica come «qualsiasi forza impiegata dai muscoli scheletrici che rientri nel dispendio energetico in aggiunta al riposo». Essa include il camminare o l’andare in bicicletta come mezzo di trasporto, il ballare, le tradizionali attività del tempo libero e ludiche, il fare giardinaggio e i lavori domestici così come lo sport o le esercitazioni volontarie. «Lo sport coinvolge le persone solitamente in attività competitive mentre, in genere, le esercitazioni vengono scelte volontariamente per migliorare lo stato di salute» (Oms 2006) . Una simile definizione offre chiarimenti e al tempo stesso solleva dubbi. L’attività fisica viene individuata in tutte le azioni che provochino un dispendio energetico. In particolare essa si può suddividere in molteplici comportamenti e gesti quotidiani, elencati negli esempi, tra cui spiccano lo sport e le esercitazioni volontarie. Quindi

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01/05/2008