Le infiltrazioni della criminalità nel settore dei giochi e delle scommesse

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L’osservazione e l’analisi, nel profilo di polizia, di alcuni fenomeni sociali non poteva lasciar passare inosservati la crescita esponenziale, registrata negli ultimi anni, del fatturato economico riconducibile al settore dei giochi e delle scommesse e, in conseguenza, i possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore, per assicurarsi la gestione “in forma imprenditoriale” del suo circuito legale.
Ravvisata la necessità di rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità nel comparto, nei primi mesi del 2002, sono state potenziate le Sezioni criminalità organizzata delle 26 Squadre mobili distrettuali – quali organismi investigativi in grado di condurre una sistematica attività di indagine sulle eventuali “aggressioni” al sistema – con l’istituzione di appositi Nuclei interprovinciali formati da operatori dotati di adeguata professionalità ed in possesso di specifiche competenze.
L’impianto concepito – cui il Servizio centrale operativo assicura impulso e sostegno – si avvale anche del contributo di una “rete” di riferimento di specialisti operanti all’interno di ciascuna Squadra mobile non distrettuale.
La “missione” della polizia dei giochi e delle scommesse è rivolta alla tutela dell’impermeabilità del circuito legale dei giochi e delle scommesse nei diversificati settori dell’intrattenimento, quali le case da gioco, le sale bingo, le slot machine e gli eventi sportivi correlati all’organizzazione di scommesse.
Sotto il profilo strettamente operativo, in quasi sei anni di attività, le indagini condotte dal “circuito investigativo” descritto – confermando l’interesse delle consorterie mafiose per un settore particolarmente redditizio – hanno consentito di arrestare oltre 500 persone, molte delle quali – espressione di Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta – sono state chiamate a rispondere del reato di associazione mafiosa. Fra gli oltre 5.000 soggetti segnalati in stato di libertà, è elevato il numero di indagati per associazione per delinquere finalizzata all’esercizio di scommesse clandestine o alla raccolta abusiva di scommesse su eventi sportivi. Le indagini svolte nei diversi contesti hanno svelato truffe e frodi informatiche perpetrate con sofisticate tecnologie in danno dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e dell’Erario, con sistemi che alteravano dati oggetto di prelievo fiscale, relativi agli incassi ed alle vincite in danaro elargite con slot machine, e dell’Unire (Unione nazionale incremento razze equine), falsando concorsi ippici, anche in violazione della normativa antidoping. Frequente è risultato l’uso della rete Internet da parte di intermediari operanti nella raccolta non autorizzata di scommesse per conto di bookmaker esteri e per il gioco d’azzardo correlato a casinò on line.
01/05/2008