Alessandra M. Cantù, Corinna Rigoni, Riccarda Serri*

Conoscere i nei

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Diversi da efelidi e lentiggini, vanno tenuti sempre sotto osservazione. Esami mirati permettono di distinguerli dai melanomi

Il termine “neo” viene comunemente usato al posto del termine medico “nevo” usato dal dermatologo, per indicare alcune formazioni presenti sulla pelle di aspetto molto variabile nella forma, nel colore e nelle dimensioni. I nei pigmentati, chiamati “nevi nevocellulari” o “nevi melanocitari”, si formano per la raccolta di melanociti all’interno della cute. I melanociti sono delle cellule che producono la melanina, il pigmento che dà il colorito alla nostra pelle, alle mucose e ai nostri capelli e che protegge la cute dai raggi ultravioletti.
A seconda del numero di cellule che compongono un nevo, di quanta melanina producono e di quanto sono profondi, si distinguono numerose varietà di nevi.
I nei sono presenti sulla cute di tutte le persone, in numero variabile da poche unità fino ad alcune decine. Queste macchie possono avere dimensioni diverse, da pochi millimetri a vari centimetri di diametro, avere un colorito dal beige, al caffè latte, al rossastro, al marrone scuro, al nero, al blu. Possono essere pelosi, piani, rilevati, avere una superficie liscia o ruvida e normalmente hanno i contorni netti. Alcuni nevi si chiamano congeniti, perché sono presenti fin dalla nascita, ma la maggior parte si formano durante l’infanzia e l’adolescenza e si chiamano nevi acquisiti.
Le lentiggini sono i nevi nevocellulari acquisiti più comuni. Sono mac ...


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01/04/2008