Antonella Fabiani
Il fiuto che non sbaglia mai
Un duro e costante addestramento quotidiano, ma anche tanto gioco e soprattutto un rapporto quasi filiale tra animale e padrone. Queste sono le basi per la formazione di un buon cane poliziotto
Trek è un cane pastore di circa un anno, abbaia senza sosta dal finestrino di un’auto, vicino agli occhi commossi del suo padrone che, non potendolo tenere, ha scelto di donarlo al Centro allevamento e addestramento cani della Polizia di Stato di Nettuno, nella speranza che diventi un cane poliziotto. Ma prima di entrare in servizio Trek dovrà dimostrare di possederne le caratteristiche, superando un test a cui lo sottoporrà un istruttore. Non è, infatti, facile entrare a far parte del gruppo cinofili della polizia. È qui, nel Centro di Nettuno (sul litorale laziale a poco più di settanta chilometri da Roma), che vengono formati istruttori e cani per svolgere compiti in alcune attività ben precise quali la prevenzione generale e la tutela dell’ordine pubblico, l’antidroga, la ricerca e il soccorso di persone scomparse, la ricerca di latitanti o di esplosivi.
Settori di lavoro in cui, per ottenere dei risultati, sono richiesti un addestramento continuo e una stretta simbiosi tra animale e uomo: «Gli ingredienti per fare bene questo lavoro – spiega Laura Giacobelli, prima donna a dirigere il Centro di Nettuno – sono equilibrio, costanza e pazienza. Soprattutto quest’ultima, da parte dell’operatore cinofilo, è fondamentale, perché al cane bastano attenzioni e affetto per creare feeling».
Il segreto è nel grande affiatamento che si crea tra animale e conduttore che, oltre a impegnarsi nell’attività operativa di polizia, dovrà prendersi cura del suo cane, che va spazzolato, controllato e tenuto in un ambiente pulito per molti anni.
Il lavoro del Centro e i tipi di addestramento
Le metodologie di addestramento sono molto simili per tutte le specialità e si basano sull’apertura al gioco. L’animale impara, infatti, a dare la risposta desiderata dal conduttore in relazione a uno stimolo e all’aspettativa di un premio.
Sono i Pastori tedeschi ad essere prevalentemente impegnati nella prevenzione generale e tutela dell’ordine pubblico, perché è un settore dove è importante l’obbedienza, l’equilibrio (devono socializzare bene con l’uomo e gli ambienti), la disponibilità al gioco e una tempra forte; in ordine pubblico allo stadio non devono intimorirsi sentendo uno sparo o un petardo né avere paura della folla o delle urla.
L’apertura al gioco è particolarmente importante per il settore antidroga. Le razze utilizzate sono i Pastori tedeschi, i Labrador e i Pastori belga Malinois, che sono animali tranquilli, con un carattere mite, adatti a ricerche in container, abitazioni, grandi strutture o anche nella boscaglia, in zone, comunque, in cui non c’è la necessità che il cane abbia un temperamento forte. Il metodo usato per l’addestramento è quello della pallina o del fantoccio (una sorta di salsicciotto di stoffa ripieno), che vengono dati come premio nel momento in cui viene trovata la droga. La bravura del conduttore sta nella capacità di far saltare fuori immediatamente la pallina o il fantoccio appena il cane ha riconosciuto l’odore della droga per il quale è stato addestrato. I tipi di sostanze stupefacenti che i cani sono preparati a riconoscere sono la cocaina, la marijuana, l’exstasy e l’eroina.
Per la ricerca delle persone scomparse, a differenza di quello che spesso si vede in molti film, non vengono utilizzati gli indumenti del ricercato; in realtà il cane, sensibile alla gamma odorosa dell’essere umano, cerca tutte le persone presenti in un certo spazio territoriale. E sono i meticci ad essere i migliori in questa specialità perché giocosi e curiosi: come Peter, simile a un Pastore italiano, proveniente da un canile, o Spike, un