Annalisa Bucchieri e Antonella Fabiani
Nuovi sballi
L’ultima pericolosa moda è quella di mischiare alle vecchie droghe più potenti sostanze sintetiche dagli effetti ancora sconosciuti. E il consumo diventa trasversale, senza più barriere e distinzioni di sesso e di età
Senza limiti di età, trasversale per ceto, censo e sesso, tendente a sperimentare il nuovo, sempre più multiforme e capace di radicarsi in qualsiasi contesto, anche quello domestico, l’uso di stupefacenti in Europa non conosce battute di arresto. E nonostante l’intensità dell’impegno dei singoli Paesi europei per contrastare il fenomeno, il rapporto 2007 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze reso pubblico a fine anno registra oltre alla stabilizzazione della cannabis al primo posto dei consumi sia in Europa che nel mondo (un quarto degli adulti l’ha provata almeno una volta nella vita e una persona su 14 ne ha fatto uso nell’ultimo anno), un picco di popolarità della cocaina da allarme sociale soprattutto nel Vecchio continente (12 milioni di persone fanno uso di polvere bianca), nonché una ripresa dei decessi tra le persone adulte per overdose, in particolare per eroina o per altri oppiacei.La strada che conduce alla dipendenza non accenna ad essere abbandonata, anzi è percorsa da individui molto diversi tra loro alla ricerca di sensazioni differenziate, capaci di rispondere al disagio personale o semplicemente sedare lo stress che subiscono quotidianamente. Gli abusi sono preoccupanti non solo per le quantità ma anche per la varietà delle sostanze psicotrope e soprattutto per l’ingresso di poco conosciute ma pericolosissime droghe sintetiche nel monitoraggio dei centri di recupero e nelle tabelle illegali, che sono un chiaro indicatore di richiesta di nuovi “sballi”. Sballi ammantati da nomi esotici come shaboo, ice, cobret, o nascosti dietro misteriose sigle chimiche come Ghb, Bzp, mCCP.
A guidarci in questo pianeta della tossicità quasi inesplorato sono le parole di Claudio Cippitelli, presidente del Coordinamento nazionale nuove droghe del ministero della Salute: “Dalla fine degli Anni ’90 in Italia stiamo assistendo a consumi di sostanze sconosciute o comunque non ancora così diffuse sulla piazza. Per comprenderne meglio il perché bisogna ricondursi ad un più generale cambiamento della fenomenologia della droga. Oggi è connotata dal fenomeno del policonsumo: l’uso contemporaneo nel breve lasso di tempo di più sostanze, un’abitudine molto diversa dalla tossicodipendenza legata alla sola eroina, come avveniva negli Anni ’70. Per esempio tra le sostanze inedite utilizzate nel policonsumo c’è lo speed, amfetamine e metamfetamine, mba, assimilato insieme ad alcol, cannabis e a volte anche all’eroina fumata. Accanto allo speed si registra un ritorno dell’oppio, sia dall’Afghanistan che dalle coltivazioni legali dei grandi gruppi farmaceutici europei. L’oppio, fumato o ingerito, porta purtroppo con sé una valenza quasi positiva, perché con il fatto che è naturale e non sintetico sembra affievolire la sua pericolosità nella convinzione di alcuni gruppi giovanili. Mentre è una sostanza rischiosa perché porta brevemente alla dipendenza e a crisi di astinenza”. Ribadisce Cippitelli che la preoccupazione maggiore per i danni alla salute e i risvolti criminologici però la desta l’aumento del consumo di crack. Il crack, cocaina lavata con il bicarbonato da fumare, produce da subito un consumo compulsivo, costa molto, quindi spinge le persone a delinquere e a spacciare. In ogni caso i sequestri di cocaina presentano principi attivi in percentuali molto diverse e le sue infinite possibilità di essere maneggiata, tagliata, trasformata la rendono più rischiosa da un punto di vista di interessi criminali. Le pasticche di sintetico, viceversa, sono difficilmente sofisticabili e poco costose.
Particolarmente significativa tra le new entry è la ketamina, che nasce come anestetico, poi farmaco veterinario, poi tabellata alla fine degli Anni ’90 e oggi a tutti gli effetti sostanza d’abuso. Viene utilizzata in piccole dosi come aiuto antidepressivo, e in dosi massicce come dispercettiva, dà sensazione di morte apparente, estraniamento dal corpo. Questi mix con sostanze nuove sono oltremodo pericolosi perché provocano malori con sintomi non immediatamente collegabili con gli abusi che li hanno provocati. “Non solo – rincara Cippitelli – il policonsumo con sintetici rende molto complicato il trattamento della crisi e le terapie di disintossicazione. Per la maggior parte di queste droghe non abbiamo gli antagonisti necessari a bloccare l’overdose, come per esempio nel caso dell’eroina. Un’altra connotazione dei consumatori attuali è che appartengono a panel difformi d’età. Solitamente dopo l’esordio adolescenziale con la cannabis, proseguono a sperimentare nel tempo sostanze diverse. Per cui non funziona più l’equazione droga uguale giovani. Quando oggi al pronto soccorso arriva un sessantenne colpito da attacco di cuore, gli operatori sanitari non escludono mai una crisi dovuta ad abuso di cocaina. Alla trasversalità generazionale, si aggiunge una presenza sempre più paritaria del sesso femminile. Se in passato il rapporto tra tossicodipendenti donne e uomini era di 1 a 7 ora è di 1 a 2”.
“Il quadro si è fatto talmente complesso – conclude l’esperto – che ci costringe a considerare la distinzione tra consumi sporadici, consumi problematici, e vere e proprie dipendenze, e ad approntare risposte di prevenzione e trattamento terapeutico diversificate a seconda del tipo di consumatore e dei motivi che lo spingono a farlo. Oggi come ieri c’è chi si rivolge alle droghe per sperimentare l’alterazione di coscienza, per andare fuori, superare limiti sensoriali ordinari, perdere i contatti con il mondo reale nel quale non si sente integrato, insomma come espressione di disagio; alcuni, invece, lo fanno per ratificare la propria appartenenza ad una tribù, ad un gruppo, ad un modus vivendi in situazioni di coralità moderna, rave, concerti, discoteche, raduni; ma c’è chi oggi, a differenza di ieri, assume una dose quasi fosse una pratica di automedicazione: per far fronte all’ansia societaria, per prestazioni lavorative migliori, per superare dolori e lutti familiari insopportabili, con l’illusione che sia solo un aiuto contingente in un momento particolarmente difficile della propria vita che non avrà seguito quando le cose andranno meglio. Lo confermano gli andamenti dei consumi, concentrati nel week end per gli stupefacenti da sballo, e distribuiti infrasettimanalmente per quanto riguarda le sostanze da performance, come la ketamina”.
Le tendenze emergenti al consumo, quindi, vanno sicuramente interpretate in relazione ai cambiamenti introdotti dalle politiche di contrasto dei governi, che costringono a trovare proposte alternative e modalità di scambio più inusuali della merce, ma soprattutto in relazione al più ampio contesto delle mode giovanili del momento, delle richieste sociali troppo elevate per il singolo, infine anche alle nuove tecnologie.
In particolar modo Internet permette attraverso canali non istituzionali di informarsi sugli ultimissimi drug trend in tempo reale e di scambiarsi opinioni su effetti e rischi. Inoltre la Rete, in virtù del suo potenziale di commercializzazione, è diventata anche una piazza per la compravendita senza frontiere di sostanze illecite, attraverso siti in cui vengono offerti sotto nomi in codice sia droghe sintetiche che “pseudointegratori”, psicofarmaci e altre sostanze dopanti che possono fungere da alternative legali.
Sono rari i Paesi europei che possiedono sistemi di analisi in grado di rilevare il grado di intossicazioni letali e non letali correlate a questi modelli mutevoli di consumo che si consolidano a livello locale o nei contesti urbani. Poche le ricerche psicoantropologiche mirate e ancora in via di sviluppo. Per cui sulle tendenze emergenti la Comunità europea mostra un quadro parziale, triangolando i dati provenienti da un’ampia gamma di altre fonti, oltre quelle governative. Nelle schede successive si cercherà di dare un maggior approfondimento sulle sostanze psicoattive che di routine non vengono registrate dagli indicatori principali di consumo e che solo recentemente sono state oggetto di attenzione sia delle politiche di contrasto che dei mass media.
Milano: la nuova moda del multiuso
Hashish, marijuana, cocaina, eroina, ecstasy, il multiuso va sempre più diffondendosi tra i consumatori di stupefacenti italiani. A tirare le somme del fenomeno a Milano è Francesco Messina, capo della Squadra mobile. “Una situazione estesa un po’ in tutto il Nord Italia e che, grazie alle attività investigative svolte dalla sezione narcotici, vede sequestrare ingenti quantitativi di droga. Una realtà, purtroppo caratterizzata dalla vasta diffusione degli stupefacenti anche in ragione della sostanziale assenza di metodi di gestione mafiosa del commercio di droga: “a Milano chiunque può vendere”.
Quali sono le nuove droghe che si stanno diffondendo a Milano?
C’è sicuramente una diffusione a macchia d’olio del multiuso. È cambiata la figura del tossicodipendente, oggi non più dedito all’uso di un solo tipo di droga, ma divenuto assuntore di diverse tipologie di stupefacente. Il tossicodipendente usa contemporaneamente cocaina, eroina, ecstasy, hashish e non disdegna di utilizzare droghe sintetiche come lo shaboo (ice) oppure, per i suoi indiscussi effetti di stimolazione sessuale, il popper. Di recente a Milano abbiamo eseguito consistenti sequestri di ecstasy e di shaboo; in quest’ultimo caso, peraltro, abbiamo arrestato 21 persone coinvolte in un’agguerrita associazione a delinquere che dalle Filippine importava e distribuiva in Italia questo particolare tipo di stupefacente pericolosamente affacciatosi sul mercato nazionale: l’ice.
Di che si tratta?
È una droga sintetica potentissima nata come rimedio per la fatica, originariamente utilizzata nel Paese d’origine ed in Centro America come stupefacente etnico. Il fatto che tra gli arrestati ci fosse un italiano dotato di una rete di clienti ci ha convinto della pericolosa diffusione di tale tipo di droga, peraltro carissima e potentissima: con un solo grammo di principio attivo si possono confezionare ben 40 dosi di shaboo, il cui prezzo al consumo varia dai 250 ai 500 euro a dose. Abbiamo verificato che con una dose di ice l’assuntore ha perso letteralmente il sonno per 72 ore filate!
Come funziona il commercio di droga in Nord Italia?
C’è una diffusione capillare del consumo che interessa tutte le fasce sociali e, di conseguenza, una massima attività di spaccio, a sua volta causata da un consistente traffico internazionale di droga. Milano è certamente divenuta, unitamente all’intera Lombardia, un vero e proprio crocevia per gli scambi di stupefacenti. La peculiarità del mercato locale di droga è costituita dalla sua assoluta apertura. Qui, chiunque può investire in stupefacenti non essendoci alcuna organizzazione criminale capace di esercitare il capillare controllo del settore, come notoriamente avviene in altre parti d’Italia. Se a Palermo anche gli spacciatori devono pagare il “pizzo”, a Milano qualsiasi ragazzo “per bene” può acquistare e rivendere lucrando sulla differenza dei prezzi.
E i giovani?
L’abbassamento dell’età media dei consumatori di droga è un fattore da tenere presente. Così come la diffusione delle droghe cosiddette “leggere” nelle scuole. In questo ambito, oltre che reprimere, siamo molto impegnati nella prevenzione. Personale della sezione narcotici della Squadra mobile di Milano si reca spesso presso gli istituti scolastici, su richiesta dei presidi o dei direttori didattici, informando i ragazzi sui reali pericoli della diffusione della droga.
Cristiano Morabito
Primo sequestro di mCPP a Napoli
Una sostanza in Italia finora poco monitorata, la mCPP, cioè metamfetamine del tipo Piperazine, sta iniziando a imporsi sul mercato della droga sotto una forma più consueta al consumatore, un “rassicurante” fac-simile dell’ecstasy, strategia spesso usata per smerciare prodotti meno conosciuti e quindi meno richiesti. Lo dimostra il maxi - sequestro operato agli inizi di dicembre del 2007 a casa di una persona “insospettabile” dalla sezione narcotici della Squadra mobile di Napoli. Insieme ad una quantità ingente di shaboo (1.200 grammi di metamfetamina) gli agenti trovano 70 mila pasticche rosa con il logo del dollaro americano inciso (vedi foto), come solitamente si presenta l’ecstasy. Ma al vaglio del laboratorio della Scientifica la prima sorpresa: le pasticche contengono una sostanza non tabellata tra le illegali. La verifica si trasforma in ricerca della composizione chimica, alla fine il narcotest individua la mCPP. “Il quantitativo sequestrato avrebbe soddisfatto l’indotto del circuito di locali notturni e discoteche – spiega l’ispettore D’Angelo – i cui frequentatori sono sempre alla ricerca di antidepressivi ed esaltanti per trascorrere una serata. Questi stupefacenti sintetici sono superficialmente considerati dai ragazzi come un corroborante per divertirsi e partecipare a un ritoparty. Ma proprio poche settimane fa è morto un ragazzo stroncato da una dose letale”.
Le schede delle principali "nuove droghe"
Piperazine
Ketamina
Shaboo. Ice
Smart drug
Cobret
GHB
01/01/2008