Sessant’anni di storia

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Si scrive polizia stradale e si dice “Stradale”. Il nome si contrae, confidenzialmente, come di una “cosa” vicina, familiare, amica. Ciascuno ha almeno un ricordo legato a questa gloriosa specialità. Magari per una contravvenzione maldigerita e tuttavia meritata, per un rimbrotto di critica a una manovra spericolata ma anche per un soccorso ricevuto, per un gesto di vicinanza. Quante volte s’è visto, in autostrada, un agente chino su una ruota bucata aiutare due anziani alle prese con quell’imprevisto?
Amata e temuta la Stradale ha mietuto nei suoi sessant’anni riconoscimenti di ogni genere, testimonianze di un dovere tenuto sempre alto, anche nelle condizioni più avverse e nelle circostanze più difficili.
Proprio perché “vicina” al cittadino, e per la riconosciuta professionalità del personale che la compone, la Stradale “sfila” e ci “osserva” nelle grandi arterie di comunicazione con la missione di offrire (e se occorre di “imporre”) sicurezza su un territorio, quello dei nastri d’asfalto, denso di pericoli e agguati mortali. Ecco perché il “gradimento” verso questi uomini è  generale e intenso, come l’affetto per un amico, quasi un angelo custode, severo ma per il bene comune.
26 novembre 1947: questa è la data di nascita della Stradale anche se le sue radici risalgono al 1928, con l’istituzione della “Milizia della strada”, con i primi agenti su motociclette che oggi, a guardarle ci riempiono di ricordi e quasi ci fanno sorridere. Tempi eroici per quelle truppe chiamate anche in guerra, fin nel gelo della steppa russa, testimoni e martiri di quella disfatta.
Dalle pattuglie a vigilare su strade ancora incerte e polverose alla imponente rete viaria dell’Italia di oggi la Stradale ha legato le imprese dei suoi agenti a tutti gli eventi che hanno contrassegnato la storia del Paese. Sì, anche quelli drammatici, anche quelli tragici. Alluvioni, terremoti, cataclismi: là dove si levavano richieste d’aiuto gli uomini della Stradale hanno aperto i varchi ai soccorsi, sono diventati essi stessi parte di quell’opera di umana solidarietà che ha scritto pagine che onorano la storia della Polizia di Stato. Ma anche ad episodi di lotta alla criminalità organizzata e non, che utilizza la strada per i suoi traffici. Centinaia i “casi” nei quali il contributo alle indagini di questi poliziotti si è rivelato risolutivo.
Celebrare non significa solo partecipare agli applausi. E così, davanti alle sessanta candeline, la Stradale si rimette in moto per partecipare alle numerose iniziative legate al Progetto Icaro, concorso sull’educazione stradale rivolto a migliaia e migliaia di studenti. L’ennesimo esempio di una vicinanza ai cittadini.
01/11/2007