a cura di Anacleto Flori

Nel giorno del patrono

CONDIVIDI

Reggio Calabria - Messina. Nella tacita (e politicamente corretta) alternanza tra città del Nord e del Sud, quest’anno è toccato a Reggio Calabria l’onore di ospitare l’edizione nazionale della festa di San Michele Arcangelo che, come vuole la tradizione, ha visto la partecipazione del capo della Polizia. Prima di recarsi nella città calabrese, il prefetto Antonio Manganelli ha voluto fare tappa a Messina per poter essere presente alla cerimonia di intitolazione della caserma “Nicola Calipari” al fianco della senatrice Rosa Villeco, vedova del funzionario del Sismi. Gli appuntamenti in agenda nella città peloritana sono quindi proseguiti con l’inaugurazione e la visita della nuova sede del commissariato “Messina Nord”. Nel pomeriggio il capo della Polizia si è spostato sull’altra riva dello Stretto per i due momenti salienti della giornata dedicata al Santo patrono della Polizia di Stato: il primo, fissato per le 18.00, si è svolto nella Basilica Cattedrale di piazza Duomo dove alla presenza di centinaia di fedeli monsignor Vittorio Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria, ha celebrato la Messa solenne in onore di San Michele; l’altro appuntamento, ugualmente atteso dall’intera cittadinanza, ha invece avuto luogo alle 20.30 sul palcoscenico del Teatro comunale “Francesco Cilea” con il concerto della Banda musicale della Polizia di Stato, diretta dal maestro Maurizio Billi e accompagnata dai giovani coristi del Coro lirico del teatro. Nel corso della serata condotta da Paola Saluzzi sono saliti sul palco, ad affiancare i musicisti della polizia, artisti come Nicky Nicolai, il sassofonista jazz Stefano Di Battista, il tenore Vincenzo La Scola e Steven Mead, un virtuoso dell’euphonium (strumento simile al flicorno) che con le loro esibizioni hanno contribuito al successo ancora una volta tributato dagli spettatori alla nostra Banda.

Volante 1 scende in pista
Roma. Con un suggestivo concerto tenuto lo scorso 4 ottobre a bordo della motonave Tiber II, ancorata sulle sponde del Tevere, è stato ufficialmente presentato al pubblico “Volante 1”, il primo disco che al ritmo vertiginoso di rap racconta la vita dei poliziotti romani e del loro lavoro a bordo di una volante. Autore e interprete del brano è l’assistente Umberto Donati, che (parafrasando la grande Josephine Baker) ha due grandi passioni: la polizia e la musica. Nonostante i turni di servizio alla caserma “Guido Reni” e il poco tempo libero a disposizione, Umberto non ha mai smesso di coltivare il sogno di diventare un grande musicista, sogno che è diventato realtà già nel 2005 quando il suo pezzo “Dacci un taglio (Anakapito)”, lanciato da Fiorello e Marco Baldini dai microfoni di Viva Radio 2 è diventato un vero e proprio tormentone. Ora Donati, in attesa che l’ultimo disco passi in tutte le radio, si gode i complimenti dei suo

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/10/2007