Gianluca Picardi

Il ciclo della violenza

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Sono sempre più le donne che subiscono abusi in famiglia. Le diverse fasi dei maltrattamenti, tra isolamento e perdita di autostima

Ragazze aggredite per strada, in pieno giorno o nelle tenebre della notte. Ma anche mogli, amiche e fidanzate brutalizzate, nel segreto delle case, da mariti o conviventi, trasformati in mostri. Tutte ugualmente violate, ferite, segnate per sempre. A rivelarlo è il rapporto Istat del 2006 da cui emerge un quadro inquietante. Sono 14 milioni, in Italia, le donne tra i 16 e i 70 anni vittime di violenze fisiche e psicologiche. Di queste, circa la metà, 6 milioni e 743 mila, sono state molestate o stuprate. La violenza domestica è un fenomeno trasversale: attraversa tutti gli strati sociali, non guarda al reddito, all’istruzione o al ruolo sociale che si occupa. Angherie e soprusi non accadono solo nei nuclei più disagiati e nelle storie di periferia, ma anche e sempre più spesso, negli appartamenti borghesi, tra persone di media ed elevata cultura che vivono nel benessere. Le regioni dove succedono le storie più raccapriccianti, secondo l’Eurispes, sono la Campania e la Lombardia, il mese preferito dai persecutori è agosto e gli strumenti scelti per aggredire mogli e compagne sono le armi da taglio. La violenza nel rapporto di coppia non è però sempre e solo fisica ma si inserisce in un contesto di svalutazione e distruzione dell’autostima della vittima.

Come si rende una donna vittima
Spesso soprattutto nella fase iniziale, la donna non ha una percezione esatta della situazione in cui si trova. Cade facilmente nelle trappole emotive del suo carnefice che con violenza la oltraggia nel corpo e nella mente. A questo di solito segue una fase in cui il partner violento chiede scusa, dice di amare la sua donna, “la corteggia, le fa i regali, è premuroso, vive una sorta di riconciliazione, tipo luna di miele – afferma Marco Cannavicci, psichiatra e psicoterapeuta – A questo periodo di armonia segue un altro stadio chiamato di costruzione della tensione in cui il partner isola psicologicamente ed economicamente la donna, minacciandola continuamente”. L’obiettivo del persecutore è quello di ottenere il potere ed il controllo totale sulla persona. La vittima viene così privata delle risorse (soldi, amici, figli, orgoglio) che le permetterebbero di reagire e di andarsene, perdendo l’opportunità di salvarsi. “Quando anche questa fase giunge al cul

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01/10/2007