Marco Dini
Il mercato delle mani tese
I nuovi schiavi sono baby mendicanti, donne costrette alla prostituzione, uomini ridotti a lavori forzati nelle nostre città e campagne: quasi tutti immigrati clandestini trattati come merce umana da bande criminali organizzate
Nel corso dei secoli si è ripetuto spesso il triste esercizio della schiavitù: la praticarono sia gli Assiri che i Babilonesi e gli Egiziani soggiogarono l’intero popolo ebraico; ma l’istituzione schiavista che fa dell’essere umano vera e propria mercanzia fu dei governanti delle città-stato della Grecia. Verso la fine dell’800 anche i regnanti europei ne fecero larghissimo uso. Terribile fu l’operato di Leopoldo II, re del Belgio che, attraverso il suo fedele cacciatore bianco Henry Morton Stanley, si servì di bande di mercenari arabi per fare razzìa di milioni di uomini, donne e bambini nei villaggi del bacino del Congo che poi furono trasportati nelle Americhe, ammassati su navi come animali. La tratta dei negri si trasformò, in pratica, in un genocidio: morirono migliaia di esseri umani, prima, durante e dopo quei tremendi viaggi. Veniamo al giorno d’oggi. Il nostro codice penale all’articolo 600 recita: “Chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all’accattonaggio o comunque a prestazioni che ne comportino lo sfruttamento è punito con la reclusione in carcere da otto a vent’anni”.
Malgrado queste pene severissime, il fenomeno della tratta degli esseri umani è in crescita ed è una delle più proficue attività della criminalità organizzata transnazionale che coinvolge dai piccoli gruppi di malviventi alle reti internazionali, a quasi completo appannaggio degli stranieri. I gruppi criminali italiani, infatti, non si dedicano al traffico di persone se non con funzione di supporto. Straniere sono anche le vittime delle nuove schiavitù, immigrati clandestini la cui maggior percentuale è rappresentata da donne, costrette a prostituirsi.
Le strade delle nostre grandi città, Roma, Milano, Napoli, Palermo, ma anche quelle di gran parte dell’Europa, sono invase da piccoli mendicanti, prostitute, ladruncoli e persone obbligate a “servire” o a “lavorare” per i loro “padroni”, personaggi senza scrupolo che ne