Nadia Muratori*

Laboriosa Granda

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La provincia Cuneo: fabbriche estese, produzioni di qualità, una criminalità modesta che non fa mai abbassare la guardia alle istituzioni

È soprannominata la Granda, e non per caso. La provincia di Cuneo, con i suoi 250 comuni e un’estensione pari a quella della Liguria, è una delle più estese d’Italia. Strade che si intrecciano dalla pianura del Fossanese alle colline di Langa e poi si arrampicano su, fin sulla montagna cuneese, dove la neve d’inverno rende i paesaggi più affascinanti e la viabilità ancora più difficile. Un territorio variegato, dove a distanza di trenta chilometri già si parla un dialetto diverso e la quotidianità è scandita da ritmi quasi opposti. Frenetica e sempre in movimento nelle sette città più grandi (Cuneo, il capoluogo che condivide con la Polizia di Stato lo stesso santo protettore: San Michele, e poi Fossano, Savigliano, Mondovì, Saluzzo, Alba e Bra), più lenta e scandita dai ritmi della natura nelle estese aree agricole: dal Monregalese al Saviglianese fino all’Albese. In quest’area nascono alcuni dei prodotti più conosciuti della tavola italiana: i vini, i formaggi, i dolci, i pregiati tartufi. È qui che il contrasto tra le colline e i campi perfettamente arati dalle mani dei contadini che coltivano questa terra da generazioni, e le grandi fabbriche supertecnologighe conosciute in tutto il mondo (Ferrero, Balocco, Maina, Gagliardo e poi ancora Miroglio, Mondo, Alstom, Michelin) hanno reso questa fetta di Piemonte una delle aree più conosciute per le sue produzioni di qualità. Basti pensare che in questa provincia esiste un’azienda ogni otto residenti.
Un “marasma” di paesaggi e culture, uniti dalla laboriosità e dal grande rispetto per le istituzioni: le caratteristiche che maggiormente contraddistinguono i cuneesi. Ed è da queste particolarità che scaturisce anche il rapporto tra la Polizia di Stato, il territorio e la gente che lo vive. La provincia di Cuneo non registra – se non marginalmente – i fenomeni di criminalità che altrove destano allarme, anche grazie all’attenzione continua delle forze dell’ordine e al rapporto molto stretto e diretto tra queste e i cuneesi. “Ciò nonostante –

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01/09/2007