Cristiano Morabito

Sguardi hi-tech

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Di forme diverse per diverse funzioni scrutano gli obiettivi sensibili. Sono le moderne tecnologie utilizzate nella videosorveglianza

Ormai quasi non ci facciamo più caso, ma in città basta dare un’occhiata in giro ed eccole lì che con il loro occhio elettronico scrutano una strada, un monumento o uno dei cosiddetti “obiettivi sensibili”. Si potrebbe dire che le telecamere siano diventate una parte integrante delle nostre città dove spesso si integrano in maniera tale da risultare quasi “invisibili”. Secondo gli esperti del settore la fase fondamentale per la realizzazione di un impianto di videosorveglianza efficace è quella della progettazione del sistema stesso in base ad un parametro imprescindibile che è quello dello scopo per cui si realizza un impianto del genere. Per semplificare, risulterebbe inutile mettere una telecamera di ultima generazione con vista a 360° per “vedere” chi entra nel portone di un condominio. E ancora, per sorvegliare un’area particolarmente vasta saranno sicuramente necessari più obiettivi da piazzare in punti diversi in modo da assicurare la visione migliore da una qualsiasi angolazione. Per questi motivi esistono vari tipi di telecamere commisurati alle finalità scopo ed anche alle disponibilità economiche del committente.

Fisse, brandeggiabili e “a campana”
Le prime sono le più semplici e, in base alla maggiore o minore qualità dell’ottica, sono usate per controllare dei punti ben delineati con un’inquadratura fissa: ad esempio un portone d’ingresso, dei brevi tratti stradali oppure le zone a traffico limitato delle grandi città

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01/09/2007