Cesare Scalabrino*
Fra tradizione e modernità
Da centro medievale, Campobasso si rinnova anche grazie a un’azione di prevenzione contro la criminalità e alla fiducia dei cittadini
Campus Bassus, questa l’ipotesi più accreditata sull’origine del nome della moderna Campobasso, città di circa 52 mila abitanti, capoluogo del Molise, situata a oltre 700 metri sul livello del mare. La sua origine e l’etimologia del nome restano tuttavia ad oggi ancora incerte. Fonti documentarie datano però il suo “atto di nascita” all’epoca della dominazione longobarda, quando una donazione fatta alla Badia di S. Sofia di Benevento dal principe Adelchi, datata 878, riporta l’espressione “... ex finibus Campibassi...”. Di origine longobarda, Campobasso si sviluppa intorno alla collina di Montebello, più comunemente nota col nome de “i Monti”. Qui successivamente troverà piena espansione il centro urbano medievale sovrastato dal castello dei conti Monforte. Campobasso trova dunque il significato del suo toponimo in campus bassorum, ovvero nell’indicazione di un’area abitata posta più in basso rispetto alla struttura castellare. Il centro medievale, ancora oggi densamente abitato, si sviluppa a forma di ventaglio, intervallato da sei porte d’accesso all’abitato rappresentate anche nello stemma comunale. È questo il cuore della città che ha ripreso a pulsare da circa un decennio grazie ad un grande piano di recupero urbanistico mediante il quale il dedalo di viuzze ha acquistato una luce diversa grazie alla ristrutturazione di molti edifici e si è andato arricchendo di locali tipici e ritrovi in che animano la “movida”.Simbolo della città è tuttavia il castello, che fu edificato tra il 1459 e il 1463 dal capitano di ventura Nicola II Manforte, detto “il Campobasso”, su di una precedente struttura normanna. Il maniero conserva ancora oggi un aspetto di fortilizio militare con parte del ponte levatoio e quattro torrette angolari esterne. Una quinta torre, il mastio, ospita invece al suo interno la stazione meteorologica dell’Aeronautica militare, al piano superiore, e il sacrario delle vittime della prima guerra mondiale, al pianterreno. Aperto al pubblico ogni giorno, dalla sua terrazza superi ...
01/06/2007