Umberto Galimberti
Terrorismo
Condannare il terrorismo è nelle cose stesse e rasenta i limiti dell’ovvio. Molto più importante è tentare di capirlo perché nella storia nulla accade senza ragione. E per trovare questa ragione prenderei le mosse da un articolo che il filosofo Jean Baudrillard ha pubblicato su Le Monde due mesi dopo l’11 settembre, dove tra l’altro scriveva: “Sono loro che l’hanno fatto, ma siamo noi che l’abbiamo voluto”.
L’abbiamo voluto perché l’abbiamo sognato, perché nessuno può non sognare la distruzione di una potenza, qualunque essa sia, quando questa diventa troppo egemonica. Ma non solo l’abbiamo sognato, l’abbiamo anche immaginato e ci abbiamo fatto dei film, dove il fantasma che si agitava era l’Occidente onnipotente e suicidario. Questa immaginazione ci ha dunque affascinato e ha risvegliato il terrorista che sonnecchia in ciascuno di noi.
Tutto questo supera di molto l’odio che la potenza mondiale dominante ispira ai diseredati e agli sfruttati, a coloro che ...
L’abbiamo voluto perché l’abbiamo sognato, perché nessuno può non sognare la distruzione di una potenza, qualunque essa sia, quando questa diventa troppo egemonica. Ma non solo l’abbiamo sognato, l’abbiamo anche immaginato e ci abbiamo fatto dei film, dove il fantasma che si agitava era l’Occidente onnipotente e suicidario. Questa immaginazione ci ha dunque affascinato e ha risvegliato il terrorista che sonnecchia in ciascuno di noi.
Tutto questo supera di molto l’odio che la potenza mondiale dominante ispira ai diseredati e agli sfruttati, a coloro che ...
01/04/2007