Maria Cristina Ascenzi*

Realtà virtuali

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Visitare le rovine del Foro romano o salire sulla cima dell’Everest stando comodamente seduti davanti al pc. Queste le possibilità offerte dalla fotografia in 3D

Raccontare le gesta umane, da Omero in poi, è sempre stata una sfida per poeti e scrittori. E raccontare anche lo spazio, la dimensione nella quale gli eroi si muovono, è sempre stata l’altra faccia della medaglia. Non è possibile pensare a Ulisse senza descrivere Itaca così come al conte Ugolino senza l’Inferno dantesco.
Il pittore, lo scultore e l’architetto, per la natura stessa del loro lavoro, si possono sottrarre ancor meno a questo compito, interpretato nel tempo e nei luoghi in modi diversi. Dallo spazio bidimensionale delle decorazioni egizie all’interno delle piramidi, a quello classico greco-romano più vicino alla descrizione naturalistica della realtà. Descrizione così puntuale da meritare il rimprovero di Platone: “Se la realtà è un’illusione – diceva – la rappresentazione pittorica deve esserlo doppiamente: illusione dell’illusione”.
Da allora sono passati secoli in cui si sono mossi gli artisti paleocristiani, l’iconografia bizantina, il nuovo di Cimabue e Giotto. E poi Brune ...


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01/04/2007