a cura di Maria Grazia Giommi
In nome della Legge
[ Corte costituzionale ]
Disciplina del passaggio ad altri ruoli del personale della Polizia di Stato
L’esistenza di un quadro di piena autonomia tra l’ordinamento della Polizia di Stato e quello degli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, pur nella possibile coincidenza di funzioni di sicurezza pubblica, rende del tutto razionale la delimitazione dell’ambito di operatività delle norme impugnate al solo personale della Polizia di Stato e non anche agli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, nei cui confronti il legislatore si è mosso seguendo percorsi diversi e più specifici, sulla base di valutazioni discrezionali non prive di ragionevolezza. Non è, pertanto, fondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. 3, 4, 32, 36, 38 e 97 della Costituzione, dell’art. 36, primo comma, cpv. XX, della legge 1° aprile 1981, n. 121 e dell’art. 2 del dpr 24 aprile 1982, n. 339, nella parte in cui non prevedono l’applicazione della normativa ivi contemplata al personale dei ruoli dell’Arma dei Carabinieri e/o limitano l’applicazione delle norme soltanto al personale della Polizia di Stato.
(9 dicembre 2005 n. 442)
[ Cassazione civile ]
Divieto di sosta sul marciapiede
In tema di sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada in materia di sosta, al personale dipendente dalle società di gestione dei parcheggi automobilistici possono essere conferite dal comune, con provvedimento del sindaco, le funzioni pubbliche di prevenzione e accertamento delle violazioni sanzionate in via amministrativa, sulla base di una particolare investitura (art. 17, comma primo 32, legge 15 maggio 1997, n. 127), e tali funzioni comprendono i poteri di contestazione immediata, di redazione e sottoscrizione del verbale di accertamento con l’efficacia probatoria di cui agli artt. 2699 e 2700 cc, e, in determinati casi, il potere di rimozione dei veicoli (art. 68, commi 1, 2 e 3, legge n. 488 del 1999). Peraltro, il conferimento delle medesime funzioni richiede sia che l’area sia stata data in concessione dal comune alla società (art. 7, comma 8, del codice della strada) e sia che i dipendenti della società titolare del potere di accertamento dell’infrazione siano stati nominativamente designati dal sindaco e presentino determinati requisiti (art. 68, comma