Lorenzo D’Onofrio

Se la responsabilità è degli enti

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Punto per punto i casi in cui società e associazioni rispondono in sede amministrativa di alcuni reati commessi dai propri dipendenti

Premessa
Fermo restando la responsabilità penale che, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione è personale, il dlgs n. 231 dell’8 giugno 2001 ha introdotto nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa degli enti per taluni reati commessi dai propri dipendenti.
Nel prosieguo sono indicati i lineamenti generali della disciplina in materia, sotto l’aspetto sostanziale e procedurale, tenendo presente le successive modifiche apportate al provvedimento legislativo.

Attribuzione della responsabilità amministrativa
Le disposizioni relative alla responsabilità si applicano agli enti forniti di personalità giuridica e alle società e associazioni anche prive di personalità giuridica; non si applicano allo Stato, agli enti pubblici territoriali (Regioni, Province e Comuni), agli enti pubblici non economici, nonché agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale (art. 1, commi 2 e 3).
La responsabilità si configura se il reato sia stato commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente da: persone in posizione apicale (rappresentante, amministratore o dirigente dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, oppure persona che esercita, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso); persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati in precedenza (art. 5, comma 1, lett. a e b).
Il comma 2 dello stesso articolo esclude tale responsabilità, se le persone di cui sopra hanno agito nell’interesse esclusivo proprio o di terzi.
Ulteriori disposizioni in ordine a tale forma di responsabilità sono contenute negli artt. 6 e 7 relativi rispettivamente ai soggetti in posizione apicale e ai soggetti sottoposti ad altrui direzione, nonché ai requisiti dei modelli di organizzazione degli enti per eliminare la responsabilità amministrativa.
Gli enti che hanno nel territorio dello Stato la sede principale rispondono anche in relazione ai reati commessi all’estero, alle condizioni indicate dall’art. 4.
Nei limiti indicati dall’art. 8 permane la responsabilità dell’ente anche se il processo per il reato presupposto non può aver luogo, per esempio se l’autore del reato non è stato identificato.

Le sanzioni

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01/04/2007