Andrea Colucci*
Tempo impazzito
L’ultimo rapporto degli esperti sui cambiamenti climatici non lascia dubbi sulle responsabilità dell’uomo. È arrivata anche per l’Italia l’ora di ridurre le emissioni nocive e di preservare il territorio
Se vogliamo porre un freno ai cambiamenti climatici e contenere l’aumento della temperatura globale i Governi devono negoziare tagli più consistenti alle emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra. Questa è una delle tante raccomandazioni che l’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) ha fatto nel suo ultimo rapporto presentato lo scorso febbraio a Parigi, confermando le preoccupazioni che i cambiamenti climatici siano causati principalmente dalle attività dell’uomo. Secondo il rapporto dell’Ipcc – un comitato intergovernativo costituito da oltre 600 scienziati ed esperti internazionali sotto l’egida Onu – la temperatura media globale aumenterà verosimilmente di 1,8-4 gradi C entro la fine del secolo. Il riscaldamento avrà inoltre effetti sul livello dei mari, che aumenterà di 28-43 centimetri, e sulle tempeste tropicali che saranno, con tutta probabilità, più intense. Lo stesso comitato sottolinea che tali stime possono essere considerate realistiche purché non si inneschino fenomeni non lineari o di destabilizzazione del sistema climatico, che potrebbero addirittura portare al suo collasso.
Le attuali concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica, 380 parti per milione, e degli altri gas serra sono infatti le più alte mai verificatesi negli ultimi 650 mila anni durante i quali il massimo valore di anidride carbonica atmosferica si era