Maurizio Costanzo
Fuori di testa
Di recente è circolata la battuta: “Meglio l’erba del vicino che i vicini di Erba”. Una battuta cinica, come sono spesso le battute, che però ha ben sintetizzato gli orribili omicidi di Erba, dove una coppia ha sterminato una famiglia per motivi che alcuni giornali hanno provato a riferire ma che in buona sostanza sono ancora ben custoditi nei fascicoli di una Procura. C’è un altro episodio che ha visto protagonista negativo un vicino di casa. Si tratta di un uomo che, a suo dire, infastidito dall’abbaiare di un cane un certo giorno ha ucciso la proprietaria del cane. Una giovane e dolce donna che addestrava i delfini a Rimini. E poi ancora la donna uccisa da un vicino per una questione di soldi e altri delitti ancora: quasi un paio al mese. Se poi aggiungiamo la violenza che si scatena all’interno delle mura domestiche per incomprensioni, per gelosie prive di fondamento, per impossibili desideri di possesso, ci rendiamo conto che stiamo vivendo una stagione squilibrata. C’è una diffusa aggressività in giro. Si è sempre raccontato dei diverbi per motivi di viabilità, del picchiarsi per un parcheggio, ma a Roma, negli ultimi mesi, due persone sono morte per simili questioni. Dicevo dell’aggressività: la stessa che si verifica nelle aule scolastiche. Con una insegnante di sostegno che ferisce con le forbicine la lingua di un bambino forse troppo vivace. Oppure un’altra insegnante che non sobbalza nemmeno quando i suoi alunni di seconda media la palpeggiano e riprendono le immagini con il cellulare. E i presidi picchiati per aver vietato i cellulari in classe o per aver richiamato all’ordine alcuni alunni. E poi quel gruppo che stupra una compagna di scuola e i genitori che difendono gli stupratori. Ma non vi sembra che stiamo fuori di testa? I vicini di casa possono arrivare all’esasperazione per tutta una serie di motivi ma è certo che oggi si arriva all’esasperazione con estrema facilità. Come se fossero saltate le regole, come se gli antichi possessori di autorità avessero tutti insieme abdicato. Come se vivendo un po’ sopra le righe, tutto trovasse una giustificazione. Ragionando sulle motivazioni mi permetto di azzardarne un’altra a seguito di quanto siamo tutti quanti venuti a sapere: e cioè che nel Po scorrono chilogrammi di cocaina, sotto forma di residui eliminati con la pipì che finisce nelle fogne, le quali a loro volta o confluiscono direttamente in mare, oppure nei fiumi e quindi in mare. Speriamo che questi poveri pesci non diventino tossicodipendenti. Non ricordo, inoltre su quante banconote sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti. Allora dico: vuoi vedere che tutta questa aggressività nasce da un uso esagerato, incontrollato di eccitanti o comunque di sostanze che ti garantiscono un’illusoria invincibilità? Speriamo che non sia questo il motivo, perché non sarebbe facile tornare indietro in tempi brevi. Non possiamo mica diventare una gigantesca San Patrignano.
01/04/2007