Cristiano Morabito

Prossimità in quota

CONDIVIDI

Entra in scena non appena le piste da sci si ammantano di bianco. È la polizia di montagna, da cinquant’anni impegnata a garantire la sicurezza di alpinisti e sciatori

Era il 1956, Cortina ospitava i primi Giochi olimpici invernali teletrasmessi della storia, l’austriaco Toni Sailer vinceva tre medaglie d’oro e nasceva la specialità della polizia di montagna. Da poco più di mezzo secolo gli uomini e le donne in tuta blu, sci e scarponi, vigilano sulla sicurezza di sciatori, snowboarder ed alpinisti (223.983 interventi dal ’56 a oggi). Con base presso il Centro di addestramento di Moena, nella Val di Fassa, i 218 poliziotti delle nevi, dislocati in 54 posti di polizia, sono operativi nelle principali stazioni sciistiche italiane: dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dall’Alto Adige all’Appennino abruzzese. I poliziotti della montagna vengono formati su tre livelli: il primo di carattere giuridico-operativo, per riuscire a ricostruire le dinamiche degli infortuni che occorrono agli sciatori sulle piste (13.831 interventi della scorsa stagione, 103 per impatti contro ostacoli fissi e 1.632 per collisioni in pista); il secondo di natura sanitaria (543 interventi per malori vari, oltre a quelli di natura traumatica indicati sopra), infatti tutto il personale è stato addestrato oltre che al primo soccorso in caso di contusioni o fratture, anche all’uso del defibrillatore; il terzo di carattere tecnico-teorico, per portare soccorso, con la massima professionalità, anche nelle situazion ...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/03/2007