Bulli a perdere

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La diagnosi è precisa. I sintomi sono chiari. La terapia è in atto. Ma la situazione è complessa, sfaccettata, coinvolge ambiti diversi e richiede l’impegno di tutti: scuola, famiglia, società. Il bullismo da episodico rischia di diventare fenomeno. E, di sfida in sfida, di arroganza in arroganza, di trasgressione in trasgressione può dilagare e abbassare di molto la soglia del tollerabile. Gli episodi che riferiscono di violenze tra giovani e giovanissimi, di piccole bande di quartiere, di violenze e sopraffazioni assunte come metodo per farsi largo sono ormai una realtà quotidiana. Senza contare che questa è solo la punta di un iceberg che nasconde un sommerso difficilmente valutabile ma certamente vastissimo. Esperti del comportamento, psicologi, pedagogisti ma anche studiosi del microcrimine e delle devianze giovanili sono al lavoro per ricomporre un quadro d’insieme di una realtà frammentata, cangiante, che desta preoccupazione. Il ministro Fioroni ha deciso per una linea di analisi aperta con la richiesta di coinvolgimento delle famiglie e della classe docente ma ha anche messo in campo norme severe e un rigore che rasenta la tolleranza zero. L’esempio dell’ Inghilterra preoccupa. Nel Regno Unito un’indagine ha rivelato che un adolescente su cinque ha subito insulti, vessazioni, intimidazioni, soperchierie fino alle azioni apertamente violente.
Sfrontati, spocchiosi, arroganti, disposti a sfidare le regole della convivenza e a muoversi sul filo dei comportamenti delinquenziali, i bulli si esibiscono in giochi proibiti, giochi perversi, giochi contro la legge, a scuola, dopo la scuola, nei campi di calcio, mischiando e piegando il tifo alle logiche della guerriglia urbana. Il tragico caso di Catania, pur con radici e motivazioni ancor più preoccupanti, s’iscrive nel filone di una deregulation dei comportamenti che allarma. Il bisogno di una forma primordiale di potere sembra segnare fasce significative delle nuove generazioni. Impossibile non avvertire l’urgenza di una risposta adeguata. Poliziamoderna ha cercato di entrare nel mondo dei “bulli a perdere”, per conoscerli meglio. E per cercare di aiutarli a guarire dal vizio assurdo della violenza.
01/03/2007