A confronto con l’Europa

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La normativa vigente in Italia contro la violenza negli stadi è stata strutturata tenendo conto degli indirizzi comunitari oltre che dell’esperienza di altri Paesi dell’Unione europea. Va sottolineato che i modelli di riferimento hanno fondato i propri successi su due pilastri fondamentali:

- efficacia dell’azione di repressione;
- realizzazione di strutture sportive, gli stadi, tenuto conto dell’esigenza di ripensare le aree degli impianti sportivi con spazi pubblici ove i tifosi, clienti dei club, possono “vivere” lo spettacolo offerto, non solo la partita, in piena sicurezza ed in uno spazio accogliente.
Sotto il profilo del contrasto della violenza assume particolare rilievo il divieto di accesso agli impianti sportivi (Daspo), strumento a carattere preventivo ormai presente in tutti i principali Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Portogallo e Regno Unito, e prossimamente Austria e Svizzera che ospiteranno gli Europei del 2008).
Alcuni Paesi con una più marcata cultura della immediata repressione dei comportamenti illeciti possono contare anche su altri strumenti efficaci: il fermo di prevenzione consente di procedere al fermo di persone che nelle 24 ore antecedenti alla gara pongono in essere comportamenti indiziari di pericolosità (ad esempio gruppi ubriachi che intonino slogan aggressivi, repressivi o razzisti, o tifosi in possesso di oggetti contundenti ecc.). A questi soggetti è vietato l’accesso agli stadi anche senza aver commesso reati. Altro e non secondario aspetto delle normative internazionali è quello concernente l’organizzazione dell’evento sportivo. Esso punta alla responsabilizzazione delle società sportive che sono chiamate a gestire la sicurezza all’interno degli impianti attraverso gli steward. La polizia vigila all’esterno, controllando l’attività degli steward ed interviene solo in caso di tumulti.
Tale sistema che si sta diffondendo anche negli stadi italiani  è chiaramente basato sulla efficienza delle strutture: parcheggi e itinerari separati tra le opposte tifoserie; aree di sicurezza per la ricerca di oggetti proibiti; tornelli a “tutta altezza” che impediscono ogni forma di scavalcamento; sistemi di video-sorveglianza; steward selezionati ed addestrati.

Roberto Massucci
01/02/2007