Franco Martina*

Tra gli antichi Sassi

CONDIVIDI

La Matera delle masserie, dei tratturi, delle antiche chiese rupestri ma anche degli importanti centri di ricerca aerospaziali e delle location di produzioni hollywoodiane

Matera città cerniera tra Puglia e Basilicata, a ridosso dell’area murgiana, un territorio di roccia calcarea e di vegetazione mediterranea, contrassegnata da tanti segni della storia del passato. Chiese rupestri e asceteri, masserie e jazzi, gravine e tratturi, ingegnosi sistemi di raccolta delle acque (cisterne, canali, neviere) e muretti a secco a delimitare orti e campi di grano duro, che fanno da cornice al Parco della murgia materana e ai rioni Sassi, patrimonio dell’Unesco dal 1993. In questo contesto, a 401 metri sopra il livello del mare, sorge Matera. Una città di 60 mila abitanti il cui nome è riconducibile a varie interpretazioni. Mateola dal nome del console romano Quinto Cecilio Metello, Matai olos, cumulo di rocce, ma anche da Meteoron, Matheria, Mater, cielo, materia, madre o Met-Hera dalle iniziali del nome di due città della Magna Grecia, Metaponto ed Heraclea. Forse tutto questo insieme accresce il fascino di luoghi ricchi di storia e arte, perché abitati dall’uomo con continuità sin dalla preistoria. Luoghi suggestivi che ne hanno fatto lo scenario ideale per tantissimi film di successo. Tra questi Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini fino a The Passion di Mel Gibson e al recente Nativity di Catherine Hardwicke. Sono i luoghi della vita di Gesù, ma anche punto di incontro tra Oriente e Occidente come dimostrano i segni lasciati dai monaci basiliani che popolarono l’habitat rupestre e dell’uomo delle diverse fasi della preistoria come evidenziato dai siti archeologici scoperti nel ’900 dal medico archeologo senatore Domenico Ridola. Arte, architettura, produttivi s ...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/02/2007