a cura di Anacleto Flori
Thank you, Fbi
USA. C’è sempre una prima volta nella vita. Un detto che si addice alla perfezione al capo della Polizia Giovanni De Gennaro che ha ricevuto nel mese scorso una delle più significative onorificenze statunitensi: il Meritorious Achievement Award. Si tratta di un prestigioso riconoscimento attribuito ogni anno dall’Fbi - Federal bureau of investigation (nella foto l’ingresso dello storico ufficio) a persone che abbiano compiuto azioni eroiche e che abbiano dimostrato impegno e dedizione straordinari durante tutta la propria carriera.
“Che si tratti di criminalità organizzata o terrorismo, Gianni De Gennaro è il miglior esempio di funzionario di polizia che ha cooperato senza interruzione e ha forgiato la cooperazione internazionale tra forze di polizia”. Nel commento fatto a caldo da Rudolph Giuliani, già sindaco di New York e procuratore distrettuale nella stessa città, c’è tutta la stima e il riconoscimento che il nostro capo della Polizia ha saputo guadagnarsi, anche oltreoceano. Una stima che risale agli anni Ottanta, quando De Gennaro aprì la strada ai primi, storici scambi diretti tra polizia italiana e Fbi, passati alla storia come “Pizza connection” e “Iron tower”, per citarne alcuni.
Un riconoscimento reso ancora più prezioso dal fatto che De Gennaro è appunto il primo fra gli ufficiali di polizia non statunitensi a potersi fregiare della Meritorious medal award, in compagnia di un pugno di poliziotti dell’Fbi, forse poco conosciuti in Italia ma che con il loro lavoro hanno contribuito a scrivere la storia degli Stati Uniti: nomi come Robert “Bear” Bryant, Floyd Clarke, Manuel Gonzalez, Douglas Gow, Weldon Kennedy, John Otto, Thomas Pickard, Oliver “Buck” Revell o come John O’Neill, un Sac (Special agent in charge) antiterrorismo di New York deceduto nell’attentato alle “Torri Gemelle”, la cui vita ha già ispirato libri e film.
Spumante, sorrisi e pochi rischi
ROMA. Un premio per la città che