Anacleto Flori

Volevo fare lo scrittore

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Dalla Procura di Bari al Premio Bancarella. Gianrico Carofiglio, autore di una trilogia di legal thriller, ci racconta il suo impegno di magistrato e la passione per la scrittura

Essere fermati sulla soglia dell’aula magna al termine di una lezione magistrale sulle tecniche interrogatorie per firmare autografi e dediche sui libri non è cosa di tutti i giorni. A meno di non essere Gianrico Carofiglio, magistrato di punta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Bari e scrittore di successo, conosciuto soprattutto per la trilogia di romanzi che hanno come protagonista l’avvocato Guido Guerrieri, il cui ultimo titolo Ragionevoli dubbi (Sellerio editore) è stato a lungo ai primi posti delle vendite. La sua è la storia di un magistrato che non ha mai smesso di interrogarsi sull’umanità delle persone ma anche quella di un sogno segreto che dalle aule del tribunale lo ha portato a vincere il “Premio Bancarella”.
Come accade che un sostituto procuratore impegnato in prima persona nella lotta alla criminalità decide a un certo punto di scrivere un romanzo?
In realtà la mia storia è quella di un ragazzino che sognava di fare lo scrittore ed è invece diventato un magistrato, senza mai scrivere un rigo per anni, forse per la paura di confrontarsi con quel sogno, con quel desiderio così forte e intenso. Poi arrivato alla soglia dei 40 anni, la percezione orribile che quel da grande farò lo scrittore stava ormai per diventare un avrei potuto fare lo scrittore mi ha dato la spinta decisiva. Così alla fine del 2000 ho iniziato a scrivere durante il tempo libero, nelle pause tra un processo e l’altro e perfino durante la vacanze.
In Italia il legal thriller non ha grandi ...


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01/12/2006