Carlo Cerracchio*
Rientro amaro
Finiscono le vacanze, arriva la tristezza. Difficoltà a dormire, lavorare, e ritrovare il buon umore. Quando i sintomi persistono meglio prenderli sul serio
Mare, sole. Dormite, mangiate. Serviti e riveriti in albergo o su una nave da crociera, liberati dei pargoli dalla baby sitter del villaggio turistico, lontani da orari e dagli strilli del capoufficio. Sembra inevitabile soffrire della mancanza di tutto ciò al rientro delle ferie. Ma a volte il giustificato malessere si trasforma in patologia.
Un disturbo della società del benessere
La cosiddetta sindrome post vacanza, in qualche modo riconducibile alla classificazione del disturbo post-traumatico da stress, è un tentativo soprattutto mediatico di descrivere una serie di sintomi psicofisici che colpiscono i villeggianti al rientro da un periodo prolungato di ferie.
Bisogna fare molta attenzione a queste cosiddette “sindromi”, sempre più numerose e fantasiose, nel senso che spesso si tenta di dare una spiegazione univoca a situazioni molto più complesse, che possono essere eccessivamente semplificate, a tutto danno di chi vive il problema.
Ne soffriamo un po’ tutti, ma…
Nel caso d