Boris Dijust

I distintivi per le uniformi della Polizia di Stato

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Premessa
I segni distintivi di gloria, onore e merito o semplicemente di ricordo nascono probabilmente con le prime comunità quando una persona importante volle distinguersi dagli altri, magari per un atto di coraggio, ornandosi il capo con una piuma o le corna di un animale che aveva ucciso.
Nell’antica Roma abbiamo la certezza che ai soldati valorosi venivano conferite delle piastre d’oro o d’argento per ornare il pettorale della corazza in modo da rendere visibile, il riconoscimento dell’impero per atti di coraggio e valore in battaglia. Ai trionfatori poi venivano poste sul capo corone d’alloro, di quercia o di gramigna a seconda degli atti compiuti. E le attuali medaglie al valore e al merito non portano riprodotte forse fronde di alloro o di quercia?
Altri simboli, generalmente riservati ai nobili, nacquero con le prime crociate. Nel 1103 un antico diploma di Baldovino I autorizzava il patriarca di Gerusalemme a nominare cavalieri e di quegli anni abbiamo la notizia della nascita dei più antichi ordini cavallereschi quali i Cavalieri di San Giovanni (Malta), i Lazzariti e i Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro.
Ecco che un gesto eroico, un atto di valore, una lunga carriera, una capacità professionale o semplicemente l’appartenenza ad un reparto oggi, nella Polizia di Stato, come in tutti i corpi militarmente organizzati del mondo, hanno risalto sull’uniforme con un nastrino, uno scudetto o un distintivo. Ma questi segni esteriori hanno valore solamente se conferiti da un organismo riconosciuto quale conseguenza di un atto meritevole, se il distintivo con il quale è fregiata la divisa è previsto da un regolamento o da una disposizione quale riconoscimento di un brevetto o specializzazione. L’utilizzo sull’uniforme di distintivi e medaglie è regolamentato dalla normativa vigente, come si vedrà più avanti, e l’art. 6 del dm 19 febbraio 1992 – Determinazione delle caratteristiche delle divise degli appartenenti alla Polizia di Stato, nonché criteri generali circa l’obbligo e le modalità d’uso – fa divieto di applicare sulla divisa distintivi, insegne, decorazioni, nastrini, fregi ed altri emblemi non riconosciuti e non autorizzati dall’Amministrazione. Qualora autorizzati devono essere conformi ed applicati nell’ordine e secondo le prescrizioni stabilite dalla normativa vigente per la Polizia di Stato e qualora non prevista, quella per le forze armate. L’uniforme è di per sé stessa un segno distintivo da portare con decoro ed onore ed ogni segno di cui è caricata deve essere supportato da un brevetto, una concessione, un conferimento o più semplicemente dall’appartenenza ad un determinato Ufficio come nel caso dei distintivi di reparto.
Nella nostra trattazione dobbiamo distinguere le diverse categorie di fregi di cui è previsto caricare l’uniforme:
1. distintivi di qualifica; ben conosciuti e che non verranno trattati in questo inserto;
2. decorazioni (onorificenze e medaglie);
3. distintivi d’onore;
4. distintivi di specialità e di reparto;
5. distintivi di specializzazione.

1. Decorazioni
La normativa prevede che agli appartenenti ai ruoli della Polizia di Stato possono essere conferite onorificenze, ricompense al valor militare, ricompense al valor civile, ricompense al merito civile, ricompense per meriti straordinari e speciali, ricompense per lodevole comportamento, riconoscimenti per anzianità di servizio, riconoscimenti al merito di servizio nonché ricompense ed onorificenze attribuite da parte di Stati esteri e organismi nazionali ed internazionali.
A parte le ricompense per meriti straordinari e speciali e quelle per lodevole comportamento che si concretizzano con il rilascio di un attestato che non comporta un fregio da apporre sull’uniforme (encomio solenne, encomio e lode), le altre sono decorazioni che consistono in medaglie, croci o stelle metalliche appese ad un nastro, oppure, le più prestigiose, sono formate da placche o fasce che indicano la concessione di ricompense al valore e al merito oppure di onorificenze concesse da ordini cavallereschi. Le loro caratteristiche sono individuate dai provvedimenti istitutivi di ciascuna decorazione.
Sull’uniforme ordinaria di servizio ci si fregia di nastrini che riproducono i colori del nastro della decorazione e che la rappresentano, sarebbe infatti poco pratico indossare quotidianamente sull’uniforme le decorazioni in formato normale. I nastrini si portano al lato sinistro del petto al di sopra del taschino della giubba tra il risvolto del bavero e l’attaccatura della manica. In caso di più nastrini essi vanno posizionati su più righe orizzontali, in numero di tre o massimo quattro se sono molti, in modo che le righe successive alla prima siano complete e la prima, se di numero inferiore, deve essere centrata rispetto alle sottostanti.
Le decorazioni hanno un ordine di precedenza disciplinato da leggi e regolamenti. Relativamente alle decorazioni la Polizia di Stato deve uniformarsi al Regolamento sulle uniformi dell’esercito così come previsto dalla tabella 43/14 lettera d del dm 19 febbraio 1992.
La regola base di osservanza è la seguente:
1. decorazioni al valore;
2. onorificenze nazionali;
3. onorificenze non nazionali;
4. decorazioni estere;
si deve inoltre tenere conto che tra le medaglie commemorative ha la precedenza quella conferita per prima e le decorazioni estere si susseguono in base all’anno di fondazione dell’ordine.
Le decorazioni vanno portate con l’ordine di precedenza indicato nella tabella riportata nelle pagine VIII e IX.
È appena il caso di sottolineare che per fregiarsi dei nastrini sopra riportati bisogna prima aver ottenuto l’autorizzazione ministeriale e la conseguente trascrizione a matricola del diploma attestante la concessione della ricompensa. Il decorato può quindi fregiarsi sulla divisa del nastrino rispecchiante la decorazione. Si ricorda che ci si può fregiare solo del riconoscimento di grado più elevato. Quindi,  se si è decorati  di tutti e tre i gradi (oro, argento e bronzo) della medaglia al merito di servizio, si porterà sull’uniforme solo il nastrino con la stelletta in oro. Se si è insigniti delle onorificenze di ufficiale e di cavaliere dell’Omri (Ordine al merito della Repubblica italiana) si vestiranno solo le insegne di ufficiale.
Ora si noti che nell’elenco dei riconoscimenti abbiamo inserito anche diverse medaglie commemorative per missioni di pace all’estero. Tali decorazioni sono attribuite al personale della Polizia di Stato in ap

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01/08/2006