a cura di Anacleto Flori
Addio, caro direttore
Roma. L’ultimo saluto il generale Vincenzo Felsani l’ha ricevuto la mattina del 14 giugno nella parrocchia di San Roberto Bellarmino. Se n’è andato in silenzio, all’età di 88 anni, dopo aver lasciato un segno indelebile nella storia della polizia: era la primavera del 1982 quando venne eletto segretario nazionale del primo sindacato italiano di polizia democraticamente costituitosi per stabilire doveri e tutelare diritti dei poliziotti.
A noi piace soprattutto ricordare un’altra tappa della lunga carriera di Vincenzo Felsani: quella che lo vide per quasi un lustro, a metà degli anni Settanta, proprio alla guida di Poliziamoderma. Per rendere un doveroso e sentito omaggio al nostro storico direttore abbiamo cercato nelle pagine della rivista uno scatto d’epoca che desse anche ai lettori e ai collaboratori più giovani un’immagine di Vincenzo Felsani (il primo a destra, nella foto che lo ritrae insieme al capo della Polizia Giuseppe Parlato, durante una cerimonia ufficiale di giuramento).
Oltre le frontiere
Nell’ambito dello sviluppo del partenariato e della cooperazione internazionale del ministero dell’Interno, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha avviato nelle scorse settimane un progetto di selezione e formazione di cittadini stranieri residenti in Italia di madre lingua araba, serba, croata e rumena destinati a dar vita a una lista di qualificati insegnanti. Si tratterà di un corpo docente incaricato di svolgere attività formativa nei confronti di funzionari e operatori di polizia provenienti dai Paesi balcani e dell’Africa mediterranea (Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Egitto). L’iniziativa denominata LIMENform (www.limenform.it) costituisce il primo passo verso una Scuola permanente di formazione per le polizie di frontiera dei Paesi terzi.
Nella prima fase del progetto si provvederà a valutare il possesso dei requisiti richiesti: appartenenza linguistica, età compresa tra i 28 e 50 anni, un’ottima conoscenza della lingua italiana e un’esperienza almeno biennale, nell’insegnamento, nella comunicazione, nell’orientamento professionale e nella mediazione linguistico-culturale. I 40 candidati così prescelti, otterranno una borsa di studio per poter partecipare allo specifico corso di formazione professionale, della durata di circa otto settimane, il cui inizio è previsto per la prima metà di settembre. L’ultima fase del progetto, sarà di natura strettamente operativa, con i docenti usciti dal corso ad occuparsi concretamente della formazione del personale di polizia proveniente dai Paesi stranieri interessati.
Un Polo per i fratelli Turazza
Pescara. La Scuola di polizia giudiziaria amministrativa e investigativa (Polgai) ha deciso di rendere indelebile la memoria dei fratelli Turazza, i due poliziotti caduti nella lotta contro la criminalità in circostanze diverse a circa dieci anni di distanza l’uno dall’altro: Massimiliano, morto nel 1994 in provincia di Verona durante una sparatoria e Davide, colpito a morte l’anno scorso a Verona, mentre stava effettuando un servizio di controllo a bordo della volante. Il Polo didattico della scuola che forma i poliziotti di quartiere di tutta Italia è stato infatti a loro intitolato con una cerimonia che si è svolta a fine maggio nel corso della quale sono stati esposti, alla presenza del direttore centrale degli affari generali della polizia di stato, Giovanni Cecere Palazzo, in rappresentanza del capo della Polizia, due bassorilievi realizzati dallo scultore Giorgio Bisanti.
Itinerari didattici
Modena. Anche per