Fabio Mazzeo*

La porta sullo Stretto

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Messina, tra sana imprenditoria e affari delle cosche mafiose. I successi della polizia contro la criminalità, il dialogo con i cittadini

Un territorio di 3.247 chilometri quadrati e 108 Comuni. Una provincia ricca di fermenti imprenditoriali e un polo paesaggistico e culturale che, da Taormina alle Isole Eolie, attira 1.500 mila turisti provenienti da tutto il mondo. Messina è la porta della Sicilia, la città dello Stretto sul quale costruire il Ponte che con i suoi 3.300 metri sarebbe il più lungo del mondo. Per realizzarlo è partito il grande appalto da 4,6 miliardi di euro. Da città “babba”, “sonnolenta e tranquilla”, come descritta negli anni ’70 dal giornalista Pippo Fava, ucciso dalla mafia, nel corso degli ultimi decenni Messina ha dovuto riscrivere la sua storia. L’intreccio disvelato tra le cosche di Barcellona Pozzo di Gotto, grande centro della provincia, e la mafia del capoluogo regionale; i legami dei clan cittadini con il boss catanese Nitto Santapaola; gli scambi di droga e denaro con la ’Ndrangheta calabrese, hanno portato Messina al centro di inchieste cruciali nella lotta a Cosa Nostra. Una lotta costante alla criminalità, un monitoraggio continuo sul territorio da parte della forze dell’ordine che ha portato alla cattura di giovani boss e nuovi gregari, al continuo smantellamento di cosche appena costituite e pronte a gestire i traffici illeciti della provinc

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01/07/2006