Raffaele Lupoli

La scelta degli eco-vacanzieri

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Tante le proposte di campi estivi fatte dalle associazioni ambientaliste per vivere le ferie in posti incontaminati e contribuire alla salvaguardia di flora e fauna pregiata

Passare la notte di Ferragosto a vegliare sulla schiusa delle uova, assistendo alla spettacolare corsa delle piccole tartarughe verso il mare. Approdare a Carloforte, in Sardegna, per proteggere il falco della regina, con attività di raccolta dati ma anche di sorveglianza contro il bracconaggio e il prelievo illegale di uova dai nidi. O attraversare le acque del Mediterraneo per osservare i cetacei. L’occasione di trascorrere le vacanze in luoghi incontaminati, contribuendo anche alla salvaguardia di specie a rischio estinzione e dei loro habitat, è offerta dalle maggiori associazioni ambientaliste. Le loro proposte per un’eco-vacanza doc sono tante e per tutte le età. Eccone alcune.

Cts Ambiente
Il nostro viaggio fra i turisti salva-animali comincia sulla costa ionica calabrese, a Brancaleone, dove i 16 km da Capo Bruzzano fino a Punta sono la meta che le tartarughe marine prediligono per nidificare. Oltre il 60% degli esemplari presenti sul territorio italiano trova qui il luogo ideale per far nascere i propri piccoli: basta pensare che solo nel 2005 dagli 11 nidi sono nati circa mille esemplari di Caretta caretta. Chi sceglie Brancaleone lavorerà a stretto contatto con il Centro recupero tartarughe del Cts (Centro turistico studentesco) nel monitoraggio dei “siti storici” e nella ricerca di nuovi nidi, nell’assistenza alla schiusa delle uova e nella pulizia del percorso dai nidi al mare (il contributo per otto giorni e sette notti varia dai 250 ai 310 euro a seconda del periodo).
Il Centro di ricerca Cts nel Parco nazionale di La Maddalena, precisamente a Caprera, è dedicato invece allo studio e alla protezione del delfino tursiope nell’arcipelago. Per 7 giorni e 6 notti con sistemazione in forester

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01/07/2006