a cura di Anacleto Flori
Commozione al sacrario
Roma. Con un gesto di grande sensibilità, lo scorso 29 maggio il nuovo ministro dell’Interno Giuliano Amato ha voluto riservare una delle sue prime visite ufficiali al Sacrario della polizia, presso l’Istituto superiore di via Pier della Francesca. Un picchetto schierato all’ingresso dell’Istituto ha reso gli onori al ministro che ha così ricordato tanti poliziotti caduti nell’adempimento del loro dovere. Pochi attimi di raccoglimento con le mani intrecciate sulla corona di alloro mentre un trombettiere intona le inconfondibili note del silenzio. Una visita che richiama alla mente un altro momento di raccoglimento quando lontano dagli echi di piazza del Popolo e dai preparativi del 154° anniversario della Polizia di Stato, il capo della Polizia Giovanni De Gennaro ha incontrato nel pomeriggio del quattro maggio gli operatori e i familiari dei poliziotti insigniti della medaglia al valore civile e alla memoria. Una cerimonia emozionante, strettamente riservata, o meglio uno scambio di esperienze umane diverse attraverso il quale il prefetto De Gennaro ha voluto far sentire il calore, la partecipazione al dolore ma anche la forza e la fiducia nel futuro che la Polizia di Stato sa esprimere in queste circostanze. La commozione segna i volti dei familiari del vice sovrintendente Rocco Giovanni Vallelonga e dell’assistente Antonio Dinielli, mentre scorrono con lo sguardo i nomi dei loro cari incisi per sempre sulle lastre di marmo blu del Sacrario; o mentre si soffermano in silenzio davanti alle pagine del libro che raccoglie e custodisce le emozioni dei visitatori. La stessa commozione che assale il vice sovrintendente Salvatore Mazzotta, che ancora porta i segni del terribile incidente in cui perse la vita Dinielli, e l’assistente Enzo Marino, anch’essi premiati con la medaglia d’oro al valor civile. Nel piccolo Sacrari
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