Marco Glutter

Topi d’auto

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Il furto di vetture, ciclomotori, moto e mezzi pesanti colpisce ogni anno quasi trecentomila italiani. Ecco i dati della Stradale relativi all’ultimo quinquennio

Topi d’auto

Quella dei furti di automobili è una piaga, un serio danno economico per migliaia di famiglie italiane. Operai, impiegati, ma anche coloro che hanno stipendi medio alti, fanno sacrifici per comprarsi, magari a rate, l’autovettura che oggi non è certamente un lusso; piuttosto è diventata una necessità. Naturalmente ciò non interessa alle bande organizzate e specializzate le quali, non disdegnano di rubare anche mezzi pesanti, motocicli e ciclomotori. Si calcola che nel 2005 siano stati sottratti ai legittimi proprietari 274.333 veicoli, una media di 751 furti al giorno.
Il derubato di turno scende la mattina da casa per andare al lavoro o esce dal cinema o dal ristorante, una volta tanto si concede una pizza con la famiglia, e non trova più la sua vettura. Il primo pensiero va al carro attrezzi, poi però fa mente locale e si ricorda che la vettura era stata parcheggiata bene, non in divieto di sosta o in modo che potesse intralciare il traffico quindi si rende conto della triste realtà; impreca sfoga la sua rabbia per l’impossibilità di fare qualcosa; ma alla fine corre al commissariato per la denuncia. Chi scrive ha provato le stesse sensazioni. La Sala operativa della questura di Roma gli telefonò e l’operatore di turno gli disse che la vettura era stata ritrovata. Lo stesso agente però si affrettò a dire: “guardi, non si faccia illusioni”. Quando andai alla carrozzeria, dove dissi di portarla, capii il significato di quella frase; era rimasto solo lo chassis.
La terza divisione di polizia giudiziaria della Stradale, ai vari reparti specializzati, ha diramato le statistiche dei furti e dei rinvenimenti degli autoveicoli effettuati negli anni che vanno dal 2000 fino all’anno scorso in tutte le regioni italiane (visibili interamente e distinti per provincia sul sito www.poliziamoderna.it). Da questi dati risulta che tuttavia questo dannoso fenomeno va man mano diminuendo sebbene si registrino fasi alterne. Il triste primato in classifica spetta alla Lombardia con 43.019 furti e 26.204 rinvenimenti nel duemila. Nel 2005 i furti sono calati a 36.207 e i ritrovamenti a 15.409. Al secondo posto la Campania con 42.894 furti e 18.648 ritrovamenti nel 2000; mentre sono 32.318 i furti e 13.018 le auto ritrovate l’anno scorso. Terza regione in classifica il Lazio: tenendo presente sempre le fasi alterne, le vetture rubate nel 2000 sono state 41.226; quelle ritrovate 18.836. Nell’ultimo anno, il 2005, in cui è stato possibile raccogliere i dati, 33.191 i furti e 12.051 i ritrovamenti. Seguono Puglia, Sicilia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Ma che fine fanno le autovetture rubate? Le bande specializzate si servono spesso di minorenni ai quali danno pochi spiccioli per ogni furto e perché questi rischiano pochissimo dal punto di vista penale. Le vetture rubate vengono poi consegnate a titolari senza scrupoli di campi per la demolizione delle stesse; questi ricettatori particolari si rivendono poi pezzo per per pezzo a meccanici o carrozzieri, anche questi poco inclini all’osservanza della legge, ricavando somme di gran lunga superiori a quelle che hanno dato ai ladri.
Le gang organizzate seguono anche  un’altra via: l’estero. La maggior parte delle grandi automobili, quelle di lusso tanto per intenderci, alle quali vengono falsificati i numeri del telaio, del motore, delle targhe e delle carte di circolazione, vengono poi spedite o nei Paesi arabi dove facoltosi sceicchi, ignari del fatto che acquistano autovetture rubate, le usano per corse sulle piste dei vari deserti, molte le distruggono, perché spesso finiscono fuori strada; ma non si preoccupano, le lasciano lì e ne comprano altre date le loro enormi possibilità economiche. L’altra via è, anzi per meglio dire è stata l’Albania.
Durante l’operazione “Alba” per riportare l’ordine in quel Paese durante il periodo in cui regnò l’anarchia, andai là per il mio lavoro di inviato speciale per la Radio Rai. Un giorno con il mio autista e interprete mi recai a Durazzo. Nel corso dei miei giri, all’improvviso mi trovai nel bel mezzo di un enorme campo di vetture piccole, medie e di lusso, tutte con targa italiana. Sono stato sempre appassionato dell’Alfa, vidi un “duetto” rosso fiammante. Mi avvicinai e subito al mio fianco venne un giovanotto. Trattammo il prezzo, tanto per sapere, perché il mio “uomo” mi aveva subito informato che tipo di vetture fossero. Il giovane sparò 10 milioni delle vecchie lire, pochissimo per il valore effettivo di quell’auto, mi finsi interessato e cominciai a trattare, all’improvviso quello, come folgorato, mi urlo: “Ma tu sei italiano, no no non se ne fa nulla”. Le forze dell’ordine al seguito del Contingente italiano cominciarono poi un lungo lavoro di rilevamento delle targhe per informare i comandi in Italia e quindi iniziare le indagini per riconsegnare le vetture ai legittimi proprietari; da allora, l’Albania non è più una meta preferita dalle bande di ladri di automobili.  

Scarica i file PDF con le statistiche dei furti di veicoli

Furti di autovetture dal 2000 al 2005
Furti di motoveicoli dal 2000 al 2005
Furti di ciclomotori dal 2000 al 2005
Furti di mezzi pesanti dal 2002 al 2005

01/06/2006