Giulia Bertagnolio
Emozioni in scena
L’attrice Manuela Kustermann racconta la sua vita dedicata alla recitazione. Personaggi amati, il rapporto col pubblico e il futuro del teatro
Nella sua carriera ha interpretato decine di eroine femminili. Quale le somiglia di più?
Sono sempre in difficoltà quando mi trovo a valutare quanto c’è di me in un determinato personaggio. I ruoli che interpreto hanno mille sfaccettature; non è facile isolare parametri singoli e confrontarli con la mia personalità. Inoltre i tratti-base dei protagonisti di un’opera sono, certo, scritti nel copione, ma poi è sempre il singolo attore con l’aiuto del regista a modellare la parte e a portarla a sé. Ogni figura è sempre un mix tra la natura dell’artista e il soggetto immaginato dall’autore del testo; impossibile distinguere dove finisce l’uno e inizia l’altro. Alcuni personaggi, questo sì, li ho sentiti distanti: Loretta Strong, una stracciona dalle tendenze omosessuali, è lontana anni luce da me. Però la sua solitudine mi è entrata nel sangue, e la commozione per quell’essere è diventata totale. Segno che l’affinità col personaggio che uno interpreta si crea sempre e comunque. Perché si finisce per amare moltissimo ciò che si fa.
Quale, allora, il personaggio che ha amato di più?
Sebben ...
01/06/2006