di Maurizio Piccirilli*

Quando si muove il branco

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Bande criminali di vecchio stampo ed emergenti. Le condotte criminali e le strategie di contrasto

Quando si muove il branco

Guerra di bande. Bande feroci, spietate. Bande specializzate in rapine, furti, racket. Bande di minorenni. Questa la nuova ondata criminale che minaccia la sicurezza: aggregazioni di immigrati, uniti su base etnica e da vincoli familiari che si dedicano a razzie nelle ville isolate. Organizzazioni con forte capacità militare che colpiscono i furgoni portavalori. E ancora gruppi di minorenni per lo più immigrati dediti al vandalismo sistemico e alla violenza gratuita contro i coetanei. Veri e propri branchi che spesso non agiscono solo per avere un guadagno ma sono spinti a delinquere dal rifiuto nei confronti delle regole dello Stato. 

Le rapine in villa
Il viaggio nel mondo delle bande inizia con i gruppi criminali colpevoli delle rapine nelle ville. Caratteristica: la violenza come firma. Il terrore delle province lombarde come anche del Piemonte, Veneto e Toscana sono gruppi di barbari che trasmigrano verso nuovi terreni di caccia senza una particolare strategia. La loro forza è quella di non seguire una logica; gli obiettivi sono i più diversi, i bottini possono essere ricchi come ridotti a pochi spiccioli. Li contraddistingue un’aggressività cieca verso giovani, uomini, donne anche anziane. Spesso agiscono tra le brume della campagna del nord Italia; non superano mai il Garigliano. Le bande delle ville collezionano trenta, quaranta rapine prima di essere fermate. I bottini sono poveri; il furto ripetuto risponde soprattutto a un bisogno compulsivo del criminale. “Si tratta prevalentemente di albanesi e kosovari ma anche di rumeni – spiegano gli esperti del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato – le rapine sono improvvisate e le vittime scelte a caso. A guidare i criminali è solo la

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01/06/2006