Franco Cosentino

Check-in sicurezza

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Un sistema integrato di controlli a terra e a bordo dei vettori garantisce viaggi aerei sereni. Qualche dettaglio in più sulla complessa macchina della security

Check-in sicurezza

Quasi sempre li vediamo ai varchi di imbarco, a volte sono chiusi dentro cabine di regia a controllare le decine di telecamere loro affidate, più spesso sono vestiti in modo anonimo e confusi tra la folla: sono i responsabili della sicurezza negli aeroporti. Fanno capo a enti pubblici e aziende private ma hanno tutti un unico obiettivo, assicurare l’incolumità di chi transita in uno scalo.
Il dispositivo di controllo di un aeroporto è costituito da un sistema integrato al quale partecipano certamente le forze di polizia ma anche molte altre realtà: addetti delle compagnie aeree, guardie giurate, uomini dei servizi di intelligence italiani ed esteri, enti di controllo.
Ma chi decide le politiche della sicurezza? A livello internazionale l’Icao (International civil aviation organization), un’agenzia delle Nazioni unite, fornisce le indicazioni di massima su safety (attività legata alla prevenzione di incidenti/eventi accidentali) e security (l’attività di prevenzione da eventi causati intenzionalmente dall’uomo per arrecare danno) che vengono tradotti in norme dal parlamento italiano o in regolamenti dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile).
Per la security, oltre alle norme emanate dalla Commissione europea, in Italia esiste il Cisa, Comitato interministeriale per la sicurezza aerea guidato dal presidente dell’Enac a cui partecipano Difesa, Interno, Esteri, Economia, Trasporti, Giustizia, Comunicazioni ed altre organizzazioni private, per esempio l’Enav (Ente nazionale assistenza al volo), Assaeroporti e Assaereo. Inoltre il Cisa fa anche riferimento al Comitato nazionale e ai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduti in sede nazionale dal capo della Polizia e in sede provinciale dai prefetti, all’interno dei quali confluiscono quindi le esperienze e le competenze sia di forze dell’ordine, che dell’Enac, dell’Enav e delle società di gestione degli aeroporti che sono direttamente responsabili della sorveglianza dei siti.
“Dopo l’11 settembre 2001 – spiega Francesco Di Maio, responsabile della sicurezza per l’Enav – tutte le politiche di difesa antiterrorismo sono state ridisegnate sia a livello internazionale che locale. Come ente che si occupa dell’assistenza al volo ci siamo d ...


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01/06/2006