Maria Tiziana Lemme*
Un sostegno per ricominciare
Spesso sono gli investigatori i primi a dover dare conforto alle vittime. Un rapporto costruito su attese, paure, fatto di fiducia e sensibilità. E duraturo nel tempo
Comincia a radicarsi anche in Italia una nuova scienza: è la vittimologia, sostantivo che tempo cinque anni, secondo gli esperti della Polizia di Stato, entrerà nel nostro dizionario e che, oltre a studiare la personalità della vittima di un reato, mette a punto le azioni e le professionalità degli agenti adatte a sostenere chi subisce un crimine. Così le forze di polizia, le prime a dover rispondere agli individui in stato di disagio, spesso nel corso di un’indagine sono chiamate anche a fornire loro assistenza, conforto. A dover dare alle vittime il sostegno necessario a farsi una ragione del crimine subìto, ad aiutarle a trovare risposta a tanti perché in circostanze che neanche la più approfondita analisi psico-sociale è in grado di spiegare.
Un caso emblematico è quello di Giacomo Midri. Apparentemente un ragazzo felice, appagato, equilibrato, figlio della media borghesia romana. Il 13 gennaio di quest’anno si dà fuoco nell’auto del padre. Per gli investigatori non ci sono dubbi: è suicidio. Per i genitori no; chiedono alla polizia spiegazioni, ulteriori accertamenti, movente. Non accettano l’idea che il figlio si sia suicidato, e in quella maniera. Vogliono allontanare da sé una turbativa che non comprendono, e che in realtà non vogliono comprendere sia perché troppo dolorosa e sia perché li farebbe sprofondare in una crisi che non sono in grado di affrontare. In questo caso i poliziotti si affidano al buon senso, all’esperienza, cercando di coniugare razionalità e distanza, necessarie all’indagine, con l’emotività data dal rapporto umano, mai eliminabile.
Spetta o no al poliziotto l’assistenza alle vittime e qual è, in questo caso, il ruolo delle forze di polizia? Questo interrogativo cominciava a farsi strada già con la Commissione osservatorio sui problemi e sul sostegno delle vittime dei reati istituita dal ministero della Giustizia nel 2001. Recentemente il convegno internazionale L’intervento per le vittime del crimine, che si è svolto presso l’Istituto superiore di Polizia di