Paolo Graldi*

Sotto il segno della continuità

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Il compleanno della Polizia di Stato. La memoria e la dedizione incise nelle medaglie, i risultati raggiunti, l’orgoglio di garantire il futuro

Sotto il segno della continuità

A venticinque anni dalla riforma della Polizia di Stato, la rivoluzione copernicana che l’ha traghettata nella sua età moderna e futuribile, si celebra il 154esimo compleanno del Corpo. L’orgoglio dell’appartenenza, cresciuto negli anni e rafforzato da una imponente modernizzazione, festeggia oggi i nuovi traguardi raggiunti e stila un bilancio delle attività che testimoniano quanto l’istituzione sia penetrata profondamente nel tessuto sociale, sapendo interpretare al meglio la sua vocazione di fabbrica della sicurezza. E, nel segno della sicurezza garantita al più alto livello, sia operativo sia tecnologico e di coordinamento internazionale, giunge ad allietare l’evento il riconoscimento del presidente della Repubblica, che ha inteso insignire la Polizia di Stato con un’alta onorificenza: la medaglia d’oro al valore civile alla bandiera per l’ordine pubblico. Una medaglia che va ad arricchire un prezioso medagliere, conquistato sul campo, spesso in condizioni difficili e dove il rischio e il sacrificio hanno rappresentato gli elementi fondanti di un’etica del dovere mai venuta meno.
Le Olimpiadi di Torino, i Giochi invernali sono lo sfondo di questo riconoscimento. La prova era davvero olimpica. Si trattava di assicurare uno svolgimento sereno e sicuro, su uno scenario vasto e quanto mai cangiante, ad un avvenimento sportivo che, per la sua stessa natura globalizzante, poteva prestare il fianco a incursioni terroristiche o a lampi di guerriglia, del resto ampiamente minacciati da pa

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01/05/2006