Alberto Mantineo*

Prevenzione in rosa

CONDIVIDI

Il tumore al collo dell’utero si può identificare con un’efficace screening

Prevenzione in rosa

Recenti ricerche scientifiche hanno accertato che il cancro del collo dell’utero ha una causa virale; il responsabile è il virus del Papilloma umano (Hpv). Un’infezione virale comune, trasmettibile sessualmente, di cui si può essere inconsapevolmente portatrici.
I tipi di Hpv che conosciamo sono circa 100; per 13 di questi è dimostrato un nesso di causa-effetto con il cancro del collo dell’utero. Se una donna viene a contatto con l’Hpv si può verificare un’incidenza maggiore dello sviluppo di anomalie nelle cellule del collo dell’utero, che, se non curate, possono evolvere in un tumore della cervice uterina. Il metodo più efficace per prevenirlo consiste nell’eseguire contestualmente e con le stesse modalità del pap-test, lo screening Hpv, i cui esiti possono risultare essenziali per la cura della paziente. Il test Hpv-Dna può infatti rilevare la presenza di tipi di Hpv ad alto rischio prima ancora che le cellule del collo dell’utero presentino cambiamenti visibili. Consente di identificare con grande anticipo le donne a rischio di cancro del collo dell’utero e procedere a un trattamento efficace.
È importante precisare che un test positivo all’Hpv non significa necessariamente che una donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma dà informazioni supplementari su potenziali rischi. Recentemente questo test è entrato a far parte dello strumentario ginecologico per la gestione delle pazienti con pap-test anormale; la ricerca di base e importanti studi di popolazione ne hanno dimostrato l’uti ...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/04/2006