Il cuore e la mente
Pagine e pagine per celebrare, festeggiare un compleanno “storico”, il venticinquesimo della Riforma, ma anche per tracciare un bilancio di un quarto di secolo, dal 1981 ad oggi, contrassegnato da una crescita e da un’incessante maturazione al servizio della sicurezza dei cittadini nella complessa e cangiante realtà italiana.
Anni difficili, impegnativi, di trasformazione e di sviluppi impetuosi, ed anche di grandi traguardi raggiunti, nel solco di una democrazia sempre più compiuta e solida.
La polizia vicina alla gente ha saputo camminare al passo con la società, interpretandone i bisogni e assicurando, per la sua parte di responsabilità, un senso diffuso di tutela della legalità e di lotta incessante al crimine, in ogni sua forma. Pagando sul campo anche prezzi assai amari e dolorosi.
Il Corpo è cresciuto in sintonia con la modernità, accogliendo ogni sua istanza: dal fattore umano fino alle più sofisticate tecnologie. Per unanime riconoscimento. Da struttura prettamente militare a organismo pienamente inserito nella sensibilità nazionale.
L’impennata del livello culturale dei dipendenti dell’Amministrazione, l’ampliamento delle specializzazioni, l’inserimento a pieno titolo delle donne nei ruoli e nelle mansioni, per giungere al definitivo riconoscimento di diritti e garanzie sindacali un tempo impensabili, l’abbattimento di cliché tanto radicati quanto ingenerosi nell’immaginario collettivo hanno contribuito, insieme con l’ammodernamento di tutte le strutture e al potenziamento della filosofia che pone al suo centro una polizia di prossimità, a rendere i quasi centomila operatori della Polizia di Stato un patrimonio nazionale che guarda al cittadino con il cuore e con la mente, con le parole e con i fatti. Una rivoluzione copernicana, è stato detto. È per questo che dei venticinque anni di riforma si può dire che “Il futuro è in cammino”.
A tutti, davvero, buon compleanno da Poliziamoderna.
Anni difficili, impegnativi, di trasformazione e di sviluppi impetuosi, ed anche di grandi traguardi raggiunti, nel solco di una democrazia sempre più compiuta e solida.
La polizia vicina alla gente ha saputo camminare al passo con la società, interpretandone i bisogni e assicurando, per la sua parte di responsabilità, un senso diffuso di tutela della legalità e di lotta incessante al crimine, in ogni sua forma. Pagando sul campo anche prezzi assai amari e dolorosi.
Il Corpo è cresciuto in sintonia con la modernità, accogliendo ogni sua istanza: dal fattore umano fino alle più sofisticate tecnologie. Per unanime riconoscimento. Da struttura prettamente militare a organismo pienamente inserito nella sensibilità nazionale.
L’impennata del livello culturale dei dipendenti dell’Amministrazione, l’ampliamento delle specializzazioni, l’inserimento a pieno titolo delle donne nei ruoli e nelle mansioni, per giungere al definitivo riconoscimento di diritti e garanzie sindacali un tempo impensabili, l’abbattimento di cliché tanto radicati quanto ingenerosi nell’immaginario collettivo hanno contribuito, insieme con l’ammodernamento di tutte le strutture e al potenziamento della filosofia che pone al suo centro una polizia di prossimità, a rendere i quasi centomila operatori della Polizia di Stato un patrimonio nazionale che guarda al cittadino con il cuore e con la mente, con le parole e con i fatti. Una rivoluzione copernicana, è stato detto. È per questo che dei venticinque anni di riforma si può dire che “Il futuro è in cammino”.
A tutti, davvero, buon compleanno da Poliziamoderna.
01/04/2006