Antonella Bertoldi

Mumbai a luci rosse

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Mumbai a luci rosse

Forniscono prestazioni 365 giorni all’anno, con una media di 6 clienti al giorno a 2 dollari l’uno. Sono 100 mila le prostitute della Mumbay a luci rosse, che fruttano annualmente entrate per 400 milioni di dollari. Schiave di trafficanti senza scrupoli che approfittano di antiche tradizioni religiose. Ma anche fonti di guadagno per lo Stato.
Se la povertà è una causa della prostituzione comune a tutto il mondo, ci sono elementi specifici della situazione indiana. Qui il sesso a pagamento è una pratica con profonde radici storiche, che si intreccia con credenze religiose e riti tribali perpetrati fino a oggi.
La connessione tra religione e prostituzione è molto antica. Devadasi, letteralmente “schiave della divinità”, è tra i termini più diffusi per indicare le giovani che durante la pubertà o, a volte, già dall’infanzia, sono scelte dai membri più potenti della comunità per servire gli dei.
Dopo l’iniziazione, di natura sessuale, le giovani si trasferiscono nel tempio, dove sono costrette a una vita di sfruttamento e sottomissione: le ragazze non hanno diritto a nessuna forma di pagamento, ma le famiglie d’origine, di solito appartenenti a una casta bassa, vivono delle offerte e dei regali fatti dalla comunità in onore degli dei.
Secondo le stime, più di 10 milioni di ...


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01/02/2006