a cura di Anacleto Flori

Ogni mese un ricordo

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Ogni mese un ricordo

Cresce ogni anno la febbre del Calendario della Polizia di Stato: le prenotazioni, per l’edizione 2006 hanno infatti raggiunto quota 73 mila, 20 mila in più rispetto all’edizione 2005 a dimostrazione del rispetto e dell’affetto dei cittadini nei confronti della “loro” polizia. Per entrare nelle case degli italiani è stata scelta quest’anno una veste particolare sospesa tra passato e presente: dodici mesi illustrati da altrettanti francobolli. Tra pezzi rari da collezionare e ingenue immagini di un’Italia che non c’è più, si alternano eroiche figure (il questore di Fiume Giovanni Palatucci, il commissario Luigi Calabresi e l’agente Emanuela Loi) importanti anniversari (i cinquant’anni della Stradale) e innovazioni (la nascita dell’Interpol). Un omaggio, in definitiva, alla tradizione gloriosa di un Istituzione e dei suoi appartenenti, uomini e donne in grado di sacrificare tutto per il proprio lavoro, anche la vita. Dodici piccoli quadratini di carta, dodici tessere di un puzzle per raccontare e ricordare una storia che si rinnova ogni giorno.

Per informazioni rivolgersi all’Urp della propria questura.

Una via per ricordare Vincenzo Parisi
Arezzo. A 11 anni dalla sua scomparsa, la sezione aretina dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato ha voluto onorare la memoria del prefetto Vincenzo Parisi con l’intitolazione di una strada. Indimenticabile capo della Polizia nel corso di otto lunghi anni, dal 1987 al 1994, Parisi ha contribuito con la sua figura ad accrescere nei cittadini il senso di appartenenza a uno Stato democratico in grado di reagire, con forza, alla violenza degli attacchi portati dalla mafia: il suo mandato alla guida della polizia si svolge, infatti, in anni duri, drammatici segnati da sanguinosi episodi. Nel corso della carriera ha inoltre lavorato per un decennio, dal 1961 al 1971, presso la questura di Arezzo, ricevendo, per l’umanità che lo ha sempre contraddistinto, la cittadinanza onoraria del comune toscano. Alla toccante manifestazione d’affetto, iniziata con la deposizione di una corona al monumento che ricorda i caduti della Polizia di Stato presso la caserma “Menci” di Arezzo ha partecipato, accompagnata dai figli, anche la vedova Maria Rosaria Parisi, visibilmente commossa nello scoprire la targa che porta il nome del marito, compagno di una vita.

Congresso:vittime del crimine
Roma. Si svolgerà nella Capitale, dal 19 al 21 gennaio 2006, presso la Sala conferenze dell’Istituto superiore di polizia, il Congresso internazionale sul tema “L’intervento per le vittime del crimine”. Ai tre giorni di incontro è prevista la partecipazione di rappresentanti delle forze dell’ordine ed esponenti del mondo accademico per fare il punto su un’investigazione sempre più attenta al rispetto della psicologia e dei diritti delle vittime. Per intervenire al congresso (per gli appartenenti alla Polizia di Stato è previsto uno sconto del 50% sul costo di iscrizione) è possibile contattare la segreteria organizzativa (tel. 06.49.917.631, lunedì ore 9-13 e 15-18 e mercoledì 15-18) o scaricare direttamente il modulo dal sito universitario: http://w3.uniroma1.it/convegnovittime/index.htm.

Vita spezzata
Bari. “Non si tirava mai indietro quando era in servizio. Anche questa notte i ragazzi erano ormai a fine turno, ma quando quell’auto sospetta non si è fermata all’alt, non hanno esitato un minuto e si sono messi all’inseguimento”. È tutta racchiusa nelle commosse parole del questore Francesco Gratteri la tragica scomparsa dell’agente della Polizia di Stato Antonio Dinielli, un poliziotto come tanti, vittima di un incidente stradale mentre la notte tra il 22 e il 23 novembre a bordo della volante 103 cercava di bloccare la fuga di due ladri di auto. Al suo fianco c’era l’agente scelto Salvatore Mazzotta, ricoverato in gravi condizioni al Policlinico cittadino per le ferite riportate. Un breve ma sincero pensiero con il quale anche Poliziamoderna vuole unirsi al dolore della famiglia del collega scomparso.

Un nome per l’asilo dei record
Ravenna. Dopo essere stata la prima struttura aziendale destinata ai più piccoli aperta in Italia all’interno di una questura, ora l’asilo nido ravennate ha anche un nome e un cognome. Lo scorso 17 novembre l’aula scolastica è stata infatti intitolata, nel corso di una toccante cerimonia (nella foto), alla memoria dell’assistente della Stradale Stefano Biondi, Medaglia d’oro al valore civile, travolto il 21 aprile 2004 dall’auto in fuga di due delinquenti nei pressi dei Reggio Emilia. Sempre di recente l’asilo nido della questura è stato al centro di un’altra storica iniziativa: una convenzione firmata dal questore Fulvio Della Rocca e dal sindaco Vidmer Mercatali, in virtù della quale sei dei diciotto posti di cui dispone la struttura verranno riservati ai bimbi regolarmente iscritti nelle graduatorie comunali. Un riconoscimento importante della qualità raggiunta dal servizio ma anche, come ha sottolineato l’assessore all’infanzia Susanna Tassinari “Un esempio significativo di un progetto in grado di coniugare tempi di lavoro e di cura dei genitori e di valorizzare tutte le risorse istituzionali e private presenti nel territorio”.

Un cittadino speciale
Matera. La città dei Sassi patrimonio dell’Unesco dal 25 novembre scorso annovera tra i suoi cittadini anche il prefetto Giovanni De Gennaro. Nella mattinata è stata scoperta in questura una targa ricordo in memoria dei caduti della Polizia di Stato. In serata il capo della Polizia, con una cerimonia al Teatro “Duni”, è diventato, grazie a una delibera del Consiglio comunale presa all’unanimità, cittadino onorario della caratteristica città della Basilicata. Alla cerimonia sono intervenute le autorità locali civili, militari e religiose. Nei discorsi che hanno preceduto il momento della consegna ufficiale dell’attestato al prefetto De Gennaro sono stati ricordati l’impegno della Polizia di Stato non solo negli anni Novanta contro le infiltrazioni mafiose che tentavano di mettere le mani sulla città, ma anche la correttezza e la fermezza tenute nel corso della protesta a Scanzano Jonico (nel 2003 la popolazione del comune materano manifestò contro la creazione di un deposito di scorie nucleari) così come il quotidiano lavoro di contrasto alla criminalità diffusa presente nel territorio comunale e provinciale.
Nel suo intervento il capo della Polizia ha voluto sottolineare come “Matera oggi, grazie al lavoro e al sacrificio di intere generazioni di meridionali onesti e laboriosi è un esempio di sviluppo di una realtà sociale, economica, culturale sempre più dinamica, moderna e integrata nella nuova Europa”. Agli oltre 330 operatori della Polizia di Stato, che lavorano nella provincia, “a questi amici della porta accanto” come li ha affettuosamente definiti, ha invece chiesto di amare e rispettare la città per “assistere e aiutare i suoi abitanti a mantenere inalterato il livello di sicurezza e di coesione sociale, perché i valori di legalità, di libertà e di democrazia siano sempre vivi e affermati con forza.” Poi un impegno formale rivolto a tutta la città: “Imparerò a essere degno dell’onore che mi avete voluto attribuire e quindi farò in modo per il futuro (…) di frequentare questa bella e grande famiglia che stasera mi accoglie”.
La serata si è chiusa con il coro polifonico “I Cantori Materani”, che hanno dedicato a De Gennaro alcuni canti della tradizione dialettale e natalizia, e con la Banda musicale della Polizia di Stato, diretta dal maestro Maurizio Billi, che ha eseguito il consueto repertorio di arie classiche e riletture di successi pop e jazz.

Vai alla versione integrale del discorso del capo della Polizia

C’era una volta l’identikit
Bologna. Grande attenzione riservata allo spazio espositivo della Polizia di Stato per la 12^ edizione del Com-PA, il Salone europeo della Comunicazione pubblica, dei Servizi al cittadino e alle imprese che si è svolta dal 3 al 5 novembre nei locali della Fiera. Occhi puntati soprattutto sulle ultime novità tecnologiche come il software Face Win V 2.0 che di colpo manderà in soffitta i vecchi disegni a matita eseguiti da poliziotti con la vocazione artistica o le tradizionali foto segnaletiche dei volti dei criminali. Gli esperti della polizia scientifica hanno infatti stupito il pubblico dei visitatori ricostruendo attraverso l’uso di un complesso database, con notevole somiglianza, il volto di una persona di cui erano stati forniti i tratti somatici fondamentali.
Inoltre, durante la manifestazione è stato assegnato alla nostra rivista, risultata tra le migliori “best pratices” selezionate a livello europeo, il “Premio internazionale Euromediterraneo 2005” promosso dall’Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale.

In Sardegna tornano i baschi blu
Abbasanta (Oristano). A 35 anni dalla partenza del Reparto dall’Isola i gloriosi “Baschi blu” della polizia si sono ritrovati lo scorso ottobre, presso il Centro addestramento e istruzione professionale (Caip) di Abbasanta in occasione del loro 3° Raduno nazionale, patrocinato dalla locale sezione “Giacomo Felicetti” dell’Anps. Famosi per essere stati per anni, dal 1966 al 1970, in prima linea a combattere il banditismo sardo e l’odioso fenomeno dei sequestri di persona, i veterani del Reparto hanno lasciato qui un pezzo del loro cuore. Località come Funtana Fridda e Monte Osposidda e nomi come quelli del bandito per eccellenza, Graziano Mesina, rievocano ancora oggi ricordi di scontri a fuoco epici e drammatici con le bande di criminali del nuorese. Così come sempre viva è la memoria dei tre giovani baschi che in quegli scontri persero la vita: Michele Servodidio, Pietro Ciavola e Antonio Grassia. Dopo la cerimonia religiosa e la lettura della toccante poesia dal titolo “Caro Basco Blu” (vai al testo completo) la generale commozione si è finalmente sciolta nel calore degli abbracci dei tanti colleghi presenti.

Rime baciate per la sicurezza stradale
Si è svolta l’11 novembre al Museo delle auto della Polizia di Stato, davanti a una folla festante di studenti provenienti da tutta Italia e ai loro insegnanti, la premiazione delle scuole vincitrici del Progetto Icaro, giunto alla sua quinta edizione (vedi foto). Anche quest’anno la campagna di sensibilizzazione sul rispetto delle regole della strada, realizzato dalla polizia stradale in collaborazione con i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Istruzione, ha dunque riscosso grande successo tra i ragazzi. Tre le categorie in gara: La sicurezza stradale in rima, in prima pagina e in musica, rispettivamente per scuole elementari, medie e superiori. Tanti gli elaborati ricchi di fantasia e creatività ma anche di buon senso giunti sul tavolo della giuria: agli istituti vincitori sono stati consegnati computer, mentre a tutti i presenti sono stati distribuiti diplomi di partecipazione e piccoli gadget. Gli studenti delle scuole superiori potranno inoltre partecipare a uno stage sulla sicurezza stradale presso il Centro addestramento della polizia stradale di Cesena. E intanto già si pensa alla prossima edizione.

La questura cambia casa
Frosinone. Una struttura bella, moderna e tecnologicamente avanzata, un poligono in galleria in grado di riprodurre, per le tecniche di tiro, ambientazioni simulate quanto più vicine alla realtà e una palestra di addestramento ben attrezzata. È la nuova questura di Frosinone (nella foto in basso) inaugurata lo scorso 14 novembre, con il classico taglio del nastro tricolore, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario di Stato all’Interno, Alfredo Mantovano, e del Vice capo della Polizia, Antonio Manganelli. “La nuova questura – ha detto il questore Francesco Capelli – raccoglie tutti gli uffici sparsi sul territorio (come la polizia Postale e la Stradale, ndr) e grazie alla sua posizione centrale potrà essere ancora più vicina alle esigenze del cittadino”.
Festival della scienza... con la Scientifica
Genova. Per due settimane, dal 27 ottobre all’8 novembre, il capoluogo ligure ha vestito i panni della capitale scientifica europea, ospitando scienziati e studiosi. Soprattutto per i più giovani si è trattata di una bella occasione per scoprire le meraviglie e le leggi che regolano il mondo attraverso curiose dimostrazioni. Anche il Gabinetto regionale di polizia scientifica genovese ha voluto prender parte al “gioco” allestendo nei locali del complesso di Sant’Ignazio sette laboratori tecnici e la ricostruzione di una scena del delitto all’interno di una nave da crociera.
A risolvere il caso, ogni sera, gruppi di ragazzi ognuno con il proprio kit: tuta e guanti per non contaminare la scena del crimine e la classica valigetta con pinzette, polveri e recipienti sterilizzati per raccogliere, sotto l’esperta mano di un investigatore della Omicidi, materiali biologici ed eventuali impronte. Alla fine, neanche a dirlo, ogni sera i laboratori sono stati presi d’assalto: a riprova che le nuove fantascientifiche tecniche di indagine contribuiscono ogni giorno ad aumentare il numero degli aspiranti Sherlock Holmes.

01/12/2005