Antonella Fabiani
A colpi di genio
Un secolo fa Albert Einstein rivoluzionava la visione scientifica del mondo con tre importanti scoperte. L’Unesco ne celebra l’anniversario
Un secolo fa un ragazzo di ventisei anni, che lavorava all’Ufficio brevetti svizzero, avrebbe finito per cambiare la visione della natura con gli studi sulla Fisica fatti nel tempo libero. Quel giovane era Albert Einstein (1879-1955) che nel 1905 pubblicò sugli Annals der Physik tre lavori fondamentali: la teoria della relatività speciale, l’ipotesi che la luce fosse costituita di quanti, i fotoni e l’interpretazione del moto browniano (il tremolio delle particelle microscopiche). “Questi lavori furono vere e proprie pietre miliari della fisica moderna – spiega Fabio Bruni, professore di Fisica applicata presso l’Università di Roma Tre – che introducevano idee rivoluzionarie sull’esistenza degli atomi, la natura della luce, i concetti di spazio, tempo, materia ed energia”.
A distanza di cento anni esatti l’Unesco ha dichiarato il 2005 Anno Mondiale della Fisica per ricordare le scoperte di Einstein che hanno rivoluzionato la visione del mondo che ci circonda e hanno portato, direttamente o indirettamente, “a innumerevoli applicazioni tecniche di cui ha beneficiato tutta l’umanità”. Una ricorrenza anche per riflettere sull’importanza della Fisica, una disciplina che se normalmente fa pensare a teorie misteriose e astratte è invece fondamentale per comprendere i fenomeni naturali che accadono nell’universo. Senza contare che essa costituisce la base sulla quale altre scienze, come l’astronomia, la chimica, la geologia, poggiano le loro fondamenta. “L