Annalisa Bucchieri

Intramontabile libro

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Telecomando e mouse non hanno scalzato il vecchio volume di carta. Ne parliamo con il professore Tullio Gregory, che ha ospitato Poliziamoderna nella sua casa biblioteca

Intramontabile libro

Molti hanno scelto di rivestire il proprio appartamento con carta da parati, pochi con carta stampata come ha fatto il professor Tullio Gregory. Romanzi, raccolte poetiche, dizionari, l’immancabile enciclopedia Treccani con la quale collabora da più di mezzo secolo, raccolte di testi speculativi antichi e moderni, spie della decennale attività all’università e presso l’Accademia dei Lincei, tappezzano le pareti della sua casa romana. Quasi 30 mila volumi sparsi ovunque, impilati dal pavimento fino al soffitto. Una sorta di tempio della lettura dove nulla parla la lingua della nostalgia, anzi mostra il libro in tutta la sua attualità. A coloro che si sono seduti troppo frettolosamente al capezzale del vecchio media di carta appena sono usciti sul mercato cd-rom e siti Internet, il professore risponde a tono che non è ancora tempo per intonare requiem. Gli fanno il coro i quasi quattrocento intellettuali di fama mondiale che recentemente si sono riuniti intorno a un tavolo eccellente, quello dell’università di Oxford, a discutere del futuro del libro e delle nuove politiche editoriali.
Professor Gregory il lettore è una specie in via d’estinzione in Italia?
Sfatiamo questa convinzione: il numero dei connazionali lettori è aumentato. Certo, partendo da cifre molto basse. Quindi ci vuole tempo perché arrivi ai livelli registrati in altri Paesi europei. Intanto è positivo che siano aumentate addirittura le tirature dei libri e in generale il consumo di carta. Non si è avverata la previsione dei tanti profeti di sciagura che 15 anni fa ipotizzavano la fine dell’era Gutenberg per l’avvento di Internet. Perché è impossibile immaginare qualcuno che si porti a letto o sulla spiaggia un computer per leggere un romanzo o qualsiasi altra pubblicazione.
Cosa ha maggiormente contribuito a questa “ripresa” del libro?
Sicuramente la sua vendita e diffusione legata ai quotidiani. Un’operazione che ha riscosso un successo incredibile per tre ragioni. La prima è che ha rotto definitivamente la barriera psicologica della libreria che tanto più grande diventa – come è oggi – tanto più ti disorienta. Già le prime “universali” vent’anni fa hanno avuto il merito di rendere il libro più accessibile, portandolo in edicola, ma non l’avevano sdoganato del tutto dal sacrario del sapere. Adesso il tuo quotidiano di fiducia è diventato il tuo consigliere e ti porta il romanzo vicino casa.
Altro fattore importante è che i giornali ci hanno offerto grandi serie di classici, testi importantissimi

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01/10/2005