Pino Buongiorno*

Nell’inferno di Al Qaeda

CONDIVIDI

La tragica storia del terrorismo islamico inizia molto prima dell’11 settembre 2001. Le pagine del diario di un inviato speciale svelano i segreti della rete di Bin Laden

Nell’inferno di Al Qaeda

Un’ossessione. Si, un’ossessione. Di quelle fissazioni che non sai nemmeno a cosa attribuire se non all’istinto. Osama Bin Laden. Al Qaeda. Jihad.
Quei nomi mi perseguitano ogni giorno sui quotidiani americani fin dagli attentati contro le ambasciate Usa in Kenia e in Tanzania, nel 1998. In quel momento sono corrispondente di Panorama negli Stati Uniti. Torno in Italia come vicedirettore, ma non dimentico quell’allampanato saudita, la sua organizzazione, la corte dei seguaci con il kalashnikov e la keffiah. Nel febbraio 2001 sono di nuovo in America. Questa volta per seguire il processo a un ex sergente delle forze speciali americane, passato alla corte dello sceicco saudita. Distretto meridionale di New York. Gli Stati Uniti contro Osama Bin Laden e altri imputati. Presiede il giudice Leonard B. Sand. In quell’aula di tribunale sembra di vivere un film. Uno sceicco saudita ultramiliardario, già arruolato dall’intelligence del suo Paese, con l’avallo della Cia, per la guerra contro l’Urss in Afghanistan, diventa il nemico numero uno dell’America. In nome dell’Islam. Per conto di un gruppo di religiosi ultraradicali e di burattinai nascosti nei palazzi del potere occulto, quelli dei servizi segreti. Con l’obiettivo di fondare il grande Califfato. Ascolto i procuratori federali, gli agenti dell’Fbi, i testimoni dell’accusa e mi accorgo che il secolo appena cominciato avrà la sua Guerra Fredda. È il terrorismo di matrice islamica. Ci vorranno anni e anni per abbattere l’ennesimo Muro.
Rientro in Italia, mi precipito dal direttore dell’epoca, Carlo Rossella, e gli racconto la mia esperienza. Insieme decidiamo di mandare al più presto in Pakistan un inviato per capire cosa stia davvero succedendo da quelle parti. Bruno Crimi, il giornalista incaricato dell’inchiesta, non fa a tempo a scrivere la sua storia che, qualche settimana dopo, 15 terroristi di Al Qaeda abbattono le Torri Gemelle a New York e un’ala del Pentagon

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/10/2005